Giornalismo sotto attacco in Italia

E’ caccia aperta ai giornalisti “ansiogeni” che non piacciono alla politica

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Prima ci ha pensato Grillo con il suo concorso dedicato al peggior cronista che poi sarebbe quello che non piace a lui e ai suoi, per non parlare degli insulti somministrati a questo o a quel cronista. Poi Renzi ha pensato bene di fare le pagelle e di indicare al pubblico ludibrio giornali e giornalisti “ansiogeni”, che poi sarebbero quelli che non cantano le sue lodi almeno cinque volte al dí.
Un suo parlamentare, in queste ore, ha chiesto la “testa” di Massimo Giannini, la chiusura di Ballarò e la cacciata del direttore di Rai 3 Andrea Vianello.

Berlusconi e i suoi per ora tacciono perché hanno già dato e sfatto molto nel precedente ventennio.

Per quanto ci riguarda non ci piace lo spettacolo e neppure i suoi interpreti a prescindere dal loro colore e dalla loro collocazione politica. Gesti e parole sono simili e ricordano alcune delle più brutte pagine della storia d’Italia, passata e recente.

Articolo 21 promuoverà una iniziativa nazionale per contrastare i bavagli e le minacce, quelle vecchie e quelle nuove. Quello che non ci piaceva ieri, non vi è ragione alcuna per condividerlo oggi.


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