Slot machine, macchinette che fabbricano povertà

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Se vedo nel bar una slot machine, esco e vado a prendere il caffè in uno che non ce l’ha. Perché queste macchinette fabbricano povertà.  E non si può – come fa Renzi – vendersi la lotta alla povertà davanti alle tv e poi usare  “magia-soldi” e scommesse varie come pilastro delle entrate finanziarie. Il gioco d’azzardo aumenta con la crisi. E colpisce i più deboli. E’ l’ultima disperata speranza di chi non vede più soluzioni ai suoi problemi e priva la famiglia del poco che ha per puntare tutto sulla fortuna.

Se lo Stato volesse veramente lottare contro la povertà, occorrerebbe l’introduzione del reddito di sopravvivenza, unito ad una vera formazione di inserimento lavorativo. E relegare le slot machine nei casinò, non nei bar. Ma ci vuole una cultura della solidarietà fondata sulla responsabilità sociale del contribuente.
Noi invece siamo ancora rimasti allo Stato borseggiatore, che mette le mani in tasca al cittadini.
Profonda sintonia, da un ventennio all’altro.

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