“Voglio che i leader del mondo scelgano i libri, non le pallottole”. L’appello di Malala

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Il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, ha lanciato un appello durante il Forum sull’istruzione e lo sviluppo ad Oslo: “Voglio che i leader del mondo scelgano i libri, non le pallottole”. La ragazza pakistana, sopravvissuta ad un agguato dei Talebani mentre tornava a casa sul suo scuolabus a Mingora nella Valle dello Swat nel 2012, e attivista nella difesa dei diritti civili delle donne, per la lotta contro la sopraffazione dei bambini e per il diritto alla scuola, sostiene la causa per l’alfabetizzazione anche attraverso i social network.

Utilizzando l’hashtag #booksnotbullets -in Italia #librinonarmi- si può aderire alla campagna per il diritto all’istruzione, ancora negato in molte parti del mondo, e bandito nel suo paese da un editto dei Talebani che proibisce a tutte le ragazze di frequentare la scuola:
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”, con queste parole la quasi diciottenne pakistana ha ispirato un vasto movimento per sostenere un diritto umano primario essenziale, quello alla cultura e al sapere, un diritto che ha il sapore di uguaglianza, di libertà e di futuro.

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