Hollande, “un presidente con due facce”

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Forse Cecile Duflot, ex ministra verde del governo francese, esagera dicendo che “Hollande ha avuto fra le mani la storia dell’Europa” ma difficilmente si sbilanciano i redattori di “politico”: “sulla Grecia Hollande ha vinto” scrivono. Il presidente meno amato della storia Francese ha saputo ancora una volta dare il meglio di se’ in politica estera. Ha tenuto testa ad Angela Merkel, ha offerto sponda politica e aiuti tecnici a Tsipras (arrivando ad inviare esperti francesi ad Atene per rifinire le proposte economiche) si  e’ battuto ad alta voce per fare restare la Grecia in Europa. E ha vinto.

La prova e’ che perfino i suoi critici più feroci in patria (Le Pen da destra e Melanchon da sinistra) sono totalmente zittiti. Hollande ha dovuto agire in solitudine: i socialdemocratici tedeschi sono rimasti schiacciati dal peso di una opinione pubblica nazionale entusiasta dalla linea dura di schauble. Renzi ha fatto la sua parte arrivando ad alzare la voce con la Merkel, ma il peso dell’opposizione a Berlino e ‘stato tutto sulle spalle della Francia. “Strano un presidente con due facce,hanno ironizzato gli intervistatori della tv francese, all’estero audace e vittorioso, in patria remissivo e difensivo”. La realtà che molti sembrano dimenticare e’ che la trattativa, la mediazione, sono i punti forti del politico Hollande che ha saputo cosi conquistare passo passo il partito socialista francese. Più a suo agio nei faccia a faccia riservati che nei discorsi infuocati davanti a grandi folle Hollande incassa uno dei risultati più notevoli della sua presidenza assieme alla mediazione per l’Ucraina.

Peccato che i successi diplomatici siano poco spendibili sul piano interno. Gli osservatori più attenti dubitano che la vittoria sul caso Grecia possa portare voti nelle presidenziali francesi del 2017. Piu’ facile il lavoro dei populisti e delle estreme. Ma un leader, se e’ tale, deve talvolta alzare la testa dal proprio immediato tornaconto in politica interna proprio come hanno fatto in questi giorni Hollande sulla Grecia e Obama sull’accordo nucleare con l’iran.

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