Stuprata a 10 anni, incinta da cinque mesi. Il Paraguay le nega l’aborto

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Amnesty International ha lanciato un’azione urgente per chiedere alle autorità del Paraguay di proteggere la vita di una bambina di 10 anni, rimasta incinta cinque mesi fa dopo essere stata violentata dal patrigno. Qui il link all’appello:

La gravidanza di 21 settimane è stata scoperta solo il 21 aprile, quando la bambina è andata in ospedale, accompagnata dalla madre, convinta che sua figlia avesse un tumore all’addome. Dopo che gli esami medici hanno confermato la gravidanza, il presunto autore dello stupro si è reso irreperibile, la madre è stata arrestata per complicità nello stupro e la bambina è stata trasferita in una casa per giovani madri.

Sono passate ormai due settimane e non vi sono segnali che le autorità sanitarie paraguayane stiano prendendo in considerazione la possibilità di un aborto assistito nonostante la gravidanza ad altro rischio della bambina.

In Paraguay il 2,13% dei casi di mortalità materna è riferito a minorenni tra i 10 e 14 anni. Nel paese sudamericano l’aborto è vietato anche quando la gravidanza è stata causata da stupro o incesto o qualora il feto presenti gravi malformazioni. È consentito solo quando la vita di una donna o di una ragazza incinta è in pericolo.


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