Swissleaks: la finanza “oscura”, la banca HSBC e le dinamiche brutali del capitalismo

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Le origini dei Swissleaks

Di Pino Salerno

I file della banca HSBC, la più grande d’Europa e la seconda al mondo, sono stati ottenuti dalla collaborazione internazionale di alcune testate giornalistiche, tra le quali The Guardian, le Monde, BBC Panorama, l’Espresso, e l’International Consortium of Investigative Journalists, il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi.

  1. Alla fine del 2007, Hervé Falciani, un esperto in tecnologie informatiche della banca HSBC, riuscì ad hackerare i sistemi informatici dell’istituto di credito, e a registrare su Cd la documentazione della sua clientela. Venne denunciato dalla banca svizzera, per violazione del segreto bancario, e nonostante fosse braccato dalla polizia, riuscì a volare in Francia.
  2. Si consegnò alle autorità francesi, che però si rifiutarono di concedere l’estradizione in Svizzera, quando scoprirono che i dati in suo possesso avrebbero potuto identificare migliaia di evasori fiscali francesi. Oggi, Falciani vive in Francia sotto protezione della polizia.
  3. All’inizio del 2010, quando ministro delle finanze francese era la nota Christine Lagarde, oggi presidente del Fondo Monetario Internazionale, la Francia preparò elenchi confidenziali dei nomi dei clienti di altri paesi presenti nei file di Falciani. La cosiddetta “lista Lagarde” fece scandalo e condusse all’arresto di molte persone in Grecia, Spagna, Usa, Belgio e Argentina.
  4. La “lista Lagarde” conteneva anche numerosi nomi di italiani che avevano conti cifrati nella HSBC. Oggi sappiamo che quella lista era composta da 7.499 nomi, che l’Italia è al quinto posto come numero di clienti dei quali si sospetta l’evasione o l’elusione fiscale, e al settimo posto come quantità di denaro versato, con 7,5 miliardi di dollari. Prima dell’Italia, la classifica vede in testa la Svizzera, seguita da Gran Bretagna, Venezuela, Stati Uniti, Francia e Israele.

Il sistema HSBC

La banca svizzera aiutava la clientela facoltosa a eludere le tasse e a nascondere milioni di dollari in beni, distribuendo pacchi di contanti irrintracciabili e consigliandola su come gabbare le autorità fiscali nazionali, in virtù di una enorme scorta segreta di conti correnti bancari cifrati, ma ora emersi.

Abitualmente concedeva alla clientela di ritirare casse di contanti, spesso i valuta estera di scarso utilizzo in Svizzera. Segnalava schemi aggressivi che dessero la possibilità alla clientela facoltosa di evitare il fisco europeo. Colludeva con alcuni clienti per nascondere conti “neri” mai dichiarati alle autorità tributarie nazionali. Forniva conti a criminali internazionali, a uomini d’affari corrotti e ad altri personaggi ad altissimo rischio (il caso più eclatante riguarda le fonti di finanziamento di Al-Qaeda che passavano attraverso conti cifrati della HSBC).

I file HSBC, che coprono il periodo 2005-2007, sono la più massiccia rivelazione bancaria della storia, perché parlano di circa centomila conti nascosti, per un totale di 120 miliardi di dollari. Nella intervista che concesse al settimanale tedesco Der Spiegel nel 2013, Hervè Falciani disse: “le banche come la HSBC hanno creato un sistema per arricchirsi a spese della società, assistendo i clienti nella evasione fiscale e nel lavaggio di denaro sporco”. Disse che la HSBC aveva una divisione che aiutava a nascondere l’identità dei clienti e le transazioni. “Ad esempio, una banca poteva portare società di intermediazione, talvolta a molteplici livelli, e assicurare loro che gli affari non sarebbero stati condotti mediante i conti della stessa banca”, disse Falciani. Ecco come la banca reclutava i clienti all’estero: “queste sezioni della banca invitano i loro clienti ad eventi sportivi e culturali, dove incontrano gli intermediari che gli spiegano come guadagnare soldi in Svizzera senza doverli trasportare fisicamente oltre confine”.

Nonostante le autorità tributarie del mondo abbiano avuto accesso confidenziale ai file emersi fin dal 2010, la vera natura della pessima condotta della banca svizzera non era mai emersa, finora. Star di Hollywood, mercanti, proprietari di catene commerciali, industriali, ricchi uomini di sport, industriali dell’abbigliamento, famiglie reali figurano nei file, insieme con gli eredi delle maggiori fortune d’Europa e del mondo. In una nota, uno dei manager della HSBC viene beccato mentre discute di un ricco finanziere con base a Londra, il cui nome in codice era “Painter”, il Pittore, e della sua partner, su come evadere le tasse in Italia. “Il rischio per la coppia è naturalmente che quando tornano in Italia, le autorità tributarie britanniche trasmetteranno le informazioni su di loro alle autorità italiane. Secondo me, è chiaramente un rischio”. Sembra che la coppia, seguendo i suggerimenti della banca svizzera, l’abbia fatta franca. In un altro caso eclatante, i banchieri svizzeri erano pronti ad aiutare Emmanuel Shallop, condannato in seguito nel processo sui “blood diamonds”, i diamanti grondanti di sangue che accesero una guerra in Africa. In uno dei file si legge: “abbiamo aperto un conto societario per lui con base a Dubai… Il cliente è ora molto cauto, perché sotto pressione delle autorità belghe che stanno indagando sulle sue attività nel campo della evasione fiscale legata ai diamanti”. E ancora: i manager HSBC non ebbero problemi a mettere assieme tantissimo contante in corone per violare le leggi danesi. Lo staff HSBC venne istruito: “tutti i contatti devono passare attraverso una delle 3 figlie che vivono a Londra. Il titolare del conto vive n Danimarca, ovvero, paese critico, perché è un reato penale possedere un conto estero non dichiarato”.

Il flusso di denaro contante

Come dimostrano i file emersi in queste ore, i banchieri della HSBC maneggiavano enormi quantità di denaro contante, a disposizione dei loro clienti. La banca, tuttavia, in una dichiarazione ha detto che era tutto sotto il suo diretto controllo: “i termini e le condizioni hanno permesso alla banca di rifiutare il prelievo di contanti richiesti, e ha posto un rigoroso controllo sul prelievo superiore ai 10.000 dollari”. Tuttavia, in un caso scoperto da Swissleaks, si parla di Richard Caring, un magnate britannico proprietario della celebre catena di ristoranti Ivy, che in un solo giorno è riuscito a prelevare 5 milioni di franchi svizzeri in contanti. Quando gli è stata chiesta una spiegazione, si è rifiutato di parlare alla stampa. Il suo legale ha sostenuto che si trattava di questione privata, e non vi era alcuna irregolarità. In realtà, la sua posizione di contribuente britannico gli concedeva la possibilità legale di avere la titolarità di conti esteri segreti.

I documenti di Swissleaks dimostrano come la HSBC fosse al servizio di dittatori e di personaggi implicati in molti scandali relativi ad atti di corruzione in Africa, a commercio delle armi ecc. Le regole per le banche svizzere prevedono fin dal 1998 altissimi livelli di rigore sui conti di personaggi legati alla politica, ma i documenti di Swissleaks dimostrano che talvolta la HSBC forniva felicemente servizi finanziari a tali controversi personaggi. HSBC sta già affrontando una serie di indagini e di accuse in Francia, Belgio, Usa e Argentina per effetto del disvelamento dei file. L’ex ispettore delle tasse Richard Brooks ha detto alla BBC Panorama: “credo che fossero un servizio di evasione e di elusione fiscale. Credo che fosse proprio puesto che offrivano. Esistono pochissime ragioni per farsi un conto offshore, se non quello di evitare le tasse. E sono pochi quelli che se lo possono permettere, un conto che eviti legalmente di pagare le tasse. Per gli altri, non è altro che un modo per nascondere i soldi”.

La macchina dei contanti

Giorno dopo giorno, nel 2005, arrivarono negli uffici della HSBC migliaia di titolari dei conti cifrati, dalla Francia, dall’Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Germania, dalla Scandinavia, dagli Usa, dal Belgio e dall’Olanda. Se ne uscivano con sacchi di contanti in valuta di scarso uso nella stessa Svizzera. Erano sterline, euro, dollari, corone danesi da spendere in patria, o per acquistare ville e appartamenti all’estero. Alcuni clienti hanno perfino dichiarato con franchezza di aver evaso il fisco. Un antiquario inglese, Caroline Carrier, aveva prelevato 12.000 sterline in contanti in aprile e altre 12.000 in agosto del 2010. E dopo l’emersione dei Swissleaks tranquillamente ha accettato di comporre il debito fiscale con le autorità inglesi, pagando il dovuto. Altri clienti famosi della HSBC non hanno reagito nello stesso modo.

Arlette Ricci, ereditiera della casa Nina Ricci, il cui processo si aprirà a giorni a Parigi, possedeva sui conti svizzeri 20 milioni di dollari. La banca le aveva concesso un prelievo di contanti di circa 100.000 euro, in pacchetti da 7.500. Contattata dalla stampa, ha sempre negato un comportamento illegale. Hanne Tox, vedova di un industriale danese, ha portato via 200.000 corone in contanti su un conto fiduciario offshore da 1,25 milioni. Secondo Swissleaks, HSBC ha osservato che il contatto con la signora sarebbe avvenuto a Londra, attraverso un parente, “perché altrimenti vi sarebbe stata una situazione critica, dal momento che la legge danese punisce penalmente il titolare di un conto estero non dichiarato”. Sul conto cifrato del commerciante danese di carni Torben Lenzberg c’era scritto in maiuscolo “non contattare!”, in riferimento al suo numero di telefono, perché la banca sapeva di un conflitto con le leggi danesi in materia di conti esteri non dichiarati.

Le relazioni pericolose con criminali e criminalità organizzata

Con la tecnica del contante irrintracciabile, il pagamento delle tasse diventa volontario. L’ex ispettore delle tasse Richard Brooks afferma: “se prelevi contante da una banca di Ginevra o di Zurigo, non resta traccia. Tanti ricchi individui prelevano contante per evitare le tasse”. Eufemiano Fuentes, medico spagnolo, condannato per frodi sportive e doping, i cui fondi offshore derivano tutti da attività illegali nel ciclismo, ha ritirato 265.000 euro in contanti, sostenendo che gli servivano per comprarsi la barca e per pagare il conto salato dell’ospedale per sua figlia.

Un manager della HSBC, Nessim Elmaleh è stato riconosciuto colpevole nel 2013 di riciclaggio per clienti facoltosi della banca. Sostanzialmente rendeva irrintracciabili i contanti che provenivano dai fornitori di droga a Parigi. Elmaleh trasferiva i fondi sui conti dei clienti, e poi da questi ai fornitori di droga. Di casi come questi l’inchiesta Swissleaks è piena. Il racconto del capitalismo becero e della finanza oscura che pesa sulla società non finisce qui. Ha ragione il procuratore generale Usa quando commenta la vicenda Swissleaks: “i banchieri devono incoraggiare i clienti ad osservare la legge, non consigliare loro su come violarla”.

Da jobsnews.it


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