Il prezzo della vita (e qualche buona notizia)

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Ed ecco che come per incanto, di nuovo il virus ebola e’ scomparso dalle cronache. Dimesso dall’ospedale  di Roma Spallanzani  il medico italiano di Emergency , perfettamente guarito dal virus, i riflettori si sono spenti di nuovo sulle zone africane flagellate da ebola. E se le notizie sull’andamento del virus letale ( ormai in trafiletti d’ultima pagina) sembrano fornire uno spiraglio di speranza nel contenimento di ebola, proprio in questi giorni un altro problema sanitario che riguarda tutti i paesi poveri e’ stato protagonista a berlino anche se pochi se ne sono accorti.

E’ infatti passato quasi sotto silenzio il summit dell’alleanza Vaccini Gavi , la Global Alliance  for Vaccine and Immunization, organizzazione mondiale che si avvale di finanziamenti pubblici e privati per diffondere le vaccinazioni.

Eppure si tratta di una notizia che riguarda miulioni e milioni di persone… Al  summit che si e’ svolto a berlino il 26 e 27 gennaio, si e’ arrivati con la consapevolezza  che  serviranno 7,5 miliardi di dollari  nei prossimi cinque anni per evitare milioni di morti. Gia’ negli ultimi 15 anni (il Gavi e’ nato nel 2000) 440 milioni di bambini sono stati vaccinati, 6 milioni di vite sono state salvate. A dirla così può fare sì impressione, ma restano solo cifre. Dobbiamo sforzarci invece a pensare a ciascuna di quelle vite, al futuro che ognuno  di quei bambini ha avuto. Solo cosi’ riusciremo a valutare la portata di queste campagne vaccinali.

Fa piacere sapere che l’italia e’ fra i paesi che piu’ contribuiscono alle campagne internazionali di vaccinazione insieme a regno unito, norvegia, stati uniti e francia, e per il prossimo quinquennio ci siamo impegnati per circa 300 milioni di dollari, proprio per raggiungere quell’obiettivo di salvare la vita a milioni di persone. Un aspetto positivo dunque, ma per arrivare alla meta occorrono molti sforzi . E qui si inserisce un problema delicatissimo: quello delle case farmaceutiche che producono e vendono vaccini.

Secondo i dati di Msf, oggi garantire un’immunizzazione di base completa a un bambino e’ 68 volte piu’ oneroso rispetto ad una dozzina di anni fa e in molte zone del mondo nessuno puo’ permettersi di acquistare alcuni costosissimi vaccini come quello contro le malattie da pneumococco . Malattie che ogni anno uccidono oltre un milione di bambini. Medici senza Frontiere ha lanciato un appello che, come nello stile dell’organizzazione premio nobel per la pace nel ’99, e’ una sfida.

Rohit Malpani, direttore policy e analisi della campagna per l’accesso ai farmaci di Msf, alla vigilia del summit  di berlino aveva  detto ”oggi garantire un’immunizzazione di base completa a un bambino è più costoso perché una manciata di grandi aziende farmaceutiche chiede un prezzo eccessivo a donatori e paesi in via di sviluppo per l’acquisto di vaccini, che già nei paesi industrializzati procurano loro guadagni per miliardi di dollari . Alla conferenza Gavi si chiede ai donatori di mettere sul tavolo altri 7,5 miliardi di dollari per finanziare l’acquisto di vaccini nei paesi poveri per i prossimi cinque anni. Un terzo di questo importo servirà a pagarne uno solo, il costosissimo vaccino anti-pneumococco. “

Una sfida che ha raggiunto un primo risultato: la casa farmaceutica Glaxosmithkline ha  annunciato il blocco dei prezzi per 10 anni nei paesi che si emancipano dal supporto di Gavi Alliance, consentendo loro di pagare il medesimo prezzo agevolato per i vaccini. La Pfizer (l’altro gigante dei vaccini nel mirino di medici senza frontiere) ha annunciato di voler diminuire il prezzo del suo vaccino anti-pneumococco di ulteriori 20 centesimi. Generosita’, crisi di coscienza , o paura di fare una pessima figura? Poco importa. In questi casi cio’ che conta e’ il risultato…

Secondo msf questi atti pero’ non sono affatto sufficienti: occorre un ulteriore riduzione dei prezzi. e’ stato chiesto di ridurre il prezzo del vaccino  piu’ costoso a 5 dollari a bambino. Il prezzo di una vita.

Mirare in alto e’ fondamentale, ma un piccolo passo avanti comunque e’ stato fatto. Qualche buona notizia ogni tanto arriva. Il compito di Msf, Save the children, Emergency ed altre organizzazioni analoghe e’ quello di spostare sempre piu’ avanti la linea dell’impegno nel salvare le vite sul campo. Il compito di chi fa informazione e’ aiutare a far sapere come si salvano le vite .

Ma soprattutto e’ il compito di non spegnere quei riflettori che finche’ illuminano possono essere speranza di salvezza per milioni di persone e aiutare a stabilire che il prezzo della vita e’ inestimabile e non va pagato ne’ 5 dollari ne’ cinque centesimi. E che inestimabile, in questo caso, significa gratis.


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