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Sui social imperversano interventi sugli 80 euro che lo Renzi il munifico elargirà alle neomamme. A parte i «Chi» «Cosa» «Perché» «Quando», è il «Dove» che ha scatenato più commenti. Infatti è il palinsesto della signora D’Urso, icona sentimental (titolo appartenuto in tempi non sospetti già a Wanda Osiris col suo celebre pezzo) che ha accolto quel (coccolone di) capo di governo spacciandocelo per accoccolato coccolino strapazzato di coccole.
Nella sostanza, però, il senso di questa cosa è stata poco capita soprattutto dagli interessati: un po’ come capitò a quegli altri “interessati” per gli 80 infilati in busta (povera) paga, buoni (ci dissero) a “far ripartire” gli acquisti e di qui la “ricrescita”…
Ma per piacere! Con quegli 80 ancor grazie, per gli “interessati”, essere riusciti a onorare parte dei debiti accumulati tra rate e bollette scadute! Non è normale. In Stato di diritto è “grossolano ossimoro” arrogarsi la pretesa di sostenere centinaia di famiglie con i bonus! Quello è metodo (altrimenti detto beneficenza e/o elemosina) riservato a Paesi che non possiedono (o è loro impedito possedere) forze proprie per pianificare e dunque strutturare robusto tessuto di politiche sociali!
Non è l’elemosina (per quanto somministrata in più prestazioni, specie televisive) che “fa ripartire/ricrescere/concepire”, ma bensì la ristrutturazione dei mezzi per produrre (e riprodurre) in proprio insieme con la rimozione degli ostacoli economici e sociali che, di fatto, limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini tutti(già sentita? E’ certo: è l’art. 3 della Costituzione) !
Gli 80 euro per le neomamme meglio avrebbero fruttato se investiti nell’assistenza sociale tutta e per tutti, ovvero nell’interesse di tutti i genitori, non solo al momento della copula per “dare figli alla patria”, ma per (affi)dare questi figli ad asili nido e scuole materne, elementari e medie, licei e università degni strutturalmente di contemporanea civiltà per degno Stato.
Al momento queste strutture stanno, indegnamente, quasi tutte in severissimo s(S)tato precario.
