Il Lazio e Roma si possono collocare come distretto industriale e competitore mondiale

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Il Lazio e la città di Roma si collocano in uno snodo decisivo delle Ict. Sul suo territorio sono localizzate da un lato, le più importanti società italiane, pubbliche e private, fornitrici di servizi e prodotti di telecomunicazioni, dall’altro, alcune importanti aziende d’informatica. Le presenze di Rai, Mediaset, Cinecittà e Istituto Luce, e di altre aziende della comunicazione fanno del Lazio uno dei più importanti centri mondiali dell’audiovisivo e della tecnologia digitale.
A Roma è la sede del Museo della Fotografia e dal 2007 l’ ICBSA ha il compito di documentare, valorizzare e conservare il patrimonio sonoro e audiovisivo nazionale, oltre alle Teche RAI, quelle dell’Istituto Luce, all’Archivio Storico del Movimento Operaio e Democratico, e vi sono altre teche private presenti nel Lazio che possono essere fonte di sviluppo e occupazione del territorio.
Il Lazio e Roma si pongono quindi per essere considerate come un vero e proprio Distretto Industriale dell’Audiovisivo e delle Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni.
Questo macrocosmo industriale contiene al suo interno le più grandi imprese italiane del settore, ma anche un mondo di imprese di eccellenza. Un sistema di imprese, nel suo complesso, di valore internazionale, che assume un peso significativo all’interno dell’economia territoriale e che, nel contempo, ha potenzialità inesplorate di sviluppo.
Il Lazio e la città di Roma, per i livelli produttivi che già esprime e per la qualità e quantità di risorse che può mettere in campo, è una dei territori mondiali dell’audiovisivo e delle ICT. Per questa ragione deve diventare interlocutrice attiva e protagonista, in prima persona, per Governo, Ministeri, Unione Europea.
I broadcasters e majors delle ICT, multinazionali delle TLC, del nostro territorio, possono essere un’opportunità, non solo per le questioni relative alle eventuali localizzazioni e competenze di carattere locale, ma come portatrici di interessi nazionali, in quanto competitor mondiale del settore.
Le aziende di medie dimensioni, presenti nel Lazio, hanno forte capacità innovativa, spesso si collocano su una frontiera avanzata dal punto di vista organizzativo, tecnologico, della ricerca di prodotto e di mercato. Inoltre la forte produzione nel campo delle attività culturali, editoriali, dello spettacolo e della valorizzazione del patrimonio museale ed archeologico, ha potenzialità inesplorate di intreccio ed integrazione nei nuovi sentieri tecnologici digitali interattivi presenti in queste aziende.

 

TRE AZIONI PORTANTI

La competizione si svolge tra sistemi territoriali. Il Lazio deve quindi fare politiche per rafforzare le imprese esistenti, far emergere quelle nuove, enfatizzare i vantaggi e le potenzialità che offre, potenziare, tra l’altro, le infrastrutture, l’efficacia dei servizi, la semplificazione delle procedure, la formazione delle risorse umane,…la vivibilità della città e rilanciare il lavoro giovanile.
L’obiettivo non è quello di definire un generico, per quanto importante, quadro strategico, ma di selezionare un gruppo definito d’ interventi, su infrastrutture e servizi, su cui concentrare l’iniziativa, coinvolgere la Regione e l’ area metropolitana della città di Roma, non solo con le categorie interessate, ma esercitare la necessaria pressione politica e culturale, esprimere capacità progettuale, ma ancor più capacità realizzativa. Selezionare e concentrare gli obiettivi, in modo da creare una massa critica di interventi capaci di segnare il volto della città.
Gli azioni portanti su cui incastonare infrastrutture e servizi dovrebbero essere tre:
la creazione di un rapporto diretto tra broadcasters e città, per incalzare RAI e MEDIASET perché assumano un ruolo centrale nella produzione di contenuti: ricapitalizzando la produzione cinematografica italiana, riequilibrando il rapporto tra autori e mercato, producendo in una ottica di mercato internazionale nel cinema, nella fiction tv e nei contenuti, investendo in tutto l’ ampio spettro dell’audiovisivo (animazione, documentari, informazione), la creazione di un tavolo di confronto permanente, per innescare un corto circuito positivo tra Università, Ricerca pubblica e privata ed Imprese, per il trasferimento di tecnologie, la ricerca di contenuti più avanzati, il finanziamento della ricerca applicata, la disponibilità esplicita, espressa ed operativa delle sovraintendenze del Lazio e capitoline, per favorire e valorizzare al massimo livello le potenzialità produttive derivanti dal rapporto tra multimedialità digitali e beni culturali.

 

LE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

In questo contesto le principali dotazioni infrastrutturali su cui poggiare le successive attività di servizio appaiono tre:
il completamento del cablaggio della regione, e quindi la fornitura di reti a larga banda con soluzioni tecnologicamente avanzate per “l’ultimo miglio”, per costituire fattore di propulsione di reti civiche, servizi telematici, piazze elettroniche ed attività economiche collegate, il completamento della rete di telefonia mobile, anche nella prospettiva dell’introduzione del nuovo standard, che , con la sua dotazione a larga banda, l’integrazione avanzata tra telefonia e immagini, può provocare una forte ricaduta di servizi, la realizzazione di un nuovo grande centro di produzione televisiva. La produzione di fiction televisiva é una componente sostanziale dell’ audiovisivo. Le sue esigenze produttive sono in parte differenti e comunque specifiche rispetto alla produzione di contenuti multimediali. L’esigenza di uno spazio specifico per dislocazione, attrezzature con tecnologia digitale, management: una vera e propria TELECITTA’, la realizzazione del polo tecnologico per l’ ICT ed inteso non solamente come area per insediamenti industriali ma anche come servizi per le imprese della ICT, la ridislocazione tematica di alcune facoltà e dipartimenti universitari in funzione della creazione di un Politecnico delle ICT.

 

LE ATTIVITA’ DI SERVIZIO

Nello stesso contesto, le attività di servizio da attrezzare potrebbero essere le seguenti: creazione di un centro servizi per le piccole e medie imprese della ICT nel campo della ricerca applicata, della formazione tecnica e manageriale, del supporto al capitale di rischio, di supporto marketing per il mercato interno ed estero, della acquisizione e trasferimento di tecnologie, del rapporto con la grande impresa. Un Centro Servizi che aiuti le imprese dei cosiddetti settori tradizionali ad avvalersi del networking (business to business e business to consumer), aiutando la loro rimodellazione organizzativa secondo le prospettive della web economy. Centro improntato a snellezza amministrativa e organizzativa, forte ricorso a strutture esterne italiane ed estere (Università, Centri di Ricerca, Centri di promozione e trasferimento tecnologico, ecc.), e a comunicazioni e collegamenti on-line, intervento sulla formazione professionale, (formazione e aggiornamento) perché si predisponga per le nuove professioni dell’audiovisivo e le ICT e creazione nelle biblioteche comunali di postazioni internet con reti a larga banda (internetgate), aperte al pubblico ed in particolare agli studenti, a condizioni di particolare vantaggio, creazione di una merchant bank, con valenza territoriale sul Lazio Partecipata opportunamente da banche d’affari internazionali, grandi gruppi delle ICT, imprenditorialità avanzata romana, che intervenga sulla parte più delicata e diffusa delle imprese emergenti che è la sottocapitalizzazione, specie rispetto a progetti di una certa valenza ed entità, ma anche su credito d’ esercizio, investimenti in ricerca e sviluppo e per aiutare i raggruppamenti e consorzi e/o reti d’impresa, specie europei, creazione di un incubatore plug on, in cui spazi, collegamenti, servizi in rete e utenze vengano messi a disposizione, a condizioni particolari, per progetti di particolare valore innovativo, presentati da parte di nuove imprese, specie se collegati alla ricerca universitaria, creazione di un centro per i beni culturali e ICT, in cui mettere in collegamento convegnistica, formazione, ricerca, sperimentazione e laboratori produttivi.

 

LA FILM COMMISSION del LAZIO

La presenza nel territorio del Lazio dell’industria dell’audiovisivo ha comportato il coinvolgimento di molti siti artistici, storici e paesaggistici della sua regione nell’allestimento dei set per la produzione di contenuti. ( fiction, film, documentari ecc..)
La Regione Lazio, deve rilanciare una Film Commission unica per avere un ritorno che porti ad un incremento del turismo e delle risorse economiche dei comuni dove sono state girate le immagini dei contenuti multimediali.
La Film Commission del Lazio deve collaborare con i vari comuni per:
facilitare e accelerare i permessi per le riprese sul suolo pubblico e/o all’interno d’edifici pubblici e/o tutelati dai beni culturali
facilitare trattative con aziende pubbliche e/o private per energia, trasporti igiene ambientale ecc..
costruire una banca dati dei singoli comuni delle possibili location
mettere a disposizione eventuale personale per individuare location diverse da quelle individuate dai singoli comuni
mettere a disposizione una persona per assistere la produzione audiovisiva nel fare i sopralluoghi per la ripresa (max una settimana)
Assistenza se necessaria durante tutto il periodo delle riprese
creare un albo delle persone tecnico artistico presenti nei singoli comuni da mettere a disposizione della produzione di contenuti multimediali.
creare un albo delle società presenti sui vari territori comunali che possono offrire servizi Es.: teatri di posa , costruttori scenografici, noleggio attrezzature tecniche. post produzione casting ecc.
eventuali incentivi da verificare per quei produttori e/o distributori per l’ audiovisivo che vogliono realizzare i contenuti multimediali sul territorio dei singoli comuni
organizzare la presentazione in anteprima dei film, girati sui singoli territori comunali, con uno specifico evento.
organizzare la qualificazione professionale con la collaborazione di specifiche scuole (es. cine tv “Roberto Rossellini” ecc…) con la partecipazione di studenti durante la realizzazione del prodotto audio visuale nel Lazio
Questa struttura può portare sviluppo e occupazione su tutto il territorio della regione Lazio con una organizzazione unitaria e presenze in tutti i comuni interessati.

PROGETTO RILANCIO DI CINECITTA’

L’industria del cinema e gli stabilimenti romani di Cinecittà sono un settore produttivo importante per l’intero paese, essenziale a Roma e nel Lazio dove si sviluppa l’80% dell’attività nazionale con 8.000 professionisti, 12.000 piccole e medie imprese artigianali con una filiera del settore che supera le 200.000 unità. Per questo la politica culturale ed economica del Territorio di Roma e del Lazio deve puntare al rilancio di questa risorsa, nonostante la crisi economica e anzi proprio per superarla, sull’esempio di quanto avviene in altri paesi europei.
Fino a qualche tempo indietro Cinecittà Studios, società privata che gestisce dal 1997 gli Stabilimenti, voleva realizzare un progetto che in nessun modo appare utile al rilancio di produzione di contenuti multimediali a Cinecittà. Un progetto che prevedeva la costruzione di un hotel e di un parcheggio sotterraneo. Due strutture che da sole – senza un progetto culturale di rilancio della produzione di contenuti alle spalle – appaiono tanto inutili al rilancio quanto in contraddizione tra loro e lo stabilimento cinematografico, con interessi molto lontani da quelli per cui è votata per missione Cinecittà. Al contrario, un progetto finalizzato a rilanciare gli storici Studios, un patrimonio romano e una realtà di fama mondiale, deve partire dalla loro vocazione produttiva, adeguare il complesso esistente al mercato attuale, dare valore aggiunto ai suoi spazi e alla nostra produzione di contenuti multimediali. Cinecittà va adeguata e rilanciata con idee e scelte coraggiose, non rottamata culturalmente per il riuso dell’area. Ad esempio pensare alla rinascita di una Nuova Cinecittà:
1. Un accordo tra l’ANICA, RAI e Cinecittà Studios, per riportare le produzioni cinematografiche e di Fiction a ricostruire le scenografie nei teatri di posa. Con il supporto economico della Film Commission Lazio, potremmo incentivare le produzioni a ricostruire gli ambienti nei teatri di posa. Riavviare il lavoro nei teatri con il rilancio del settore, vuol dire occupazione sul nostro territorio di artigiani e operari specializzati che vivono e producono in tutto il Lazio e contemporaneamente avremmo un impatto molto più leggero e meno invasivo dei mezzi tecnici nelle vie di Roma e del lazio
2. A Cinecittà vanno ospitati nell’arco dell’anno almeno 2 appuntamenti di livello internazionale: – senza togliere il prestigio del “Roma Film Festival”,, si può pensare ad un prolungamento del festival presso gli Studi di Cinecittà inserito nel suo habitat naturale, dove storicamente il cinema italiano è nato e si è fatto conoscere nel mondo. In questo modo si creerebbe la sinergia di una sede produttiva, nuovamente proposta all’attenzione mondiale, e di un festival che forse unico al mondo – potrebbe godere di spazi prestigiosi, scenari originali e soluzioni facilmente rinnovabili di anno in anno; –

Creare il Festival del Cinema Indipendente Europeo, un incontro di idee e di prodotti dell’Europa Unita, supportato e riconosciuto dai Paesi Membri, dove la giovane cultura del Vecchio Continente si confronta, si espone e si offre al mercato. In altre parole nel Lazio, Roma, a Cinecittà confluirebbe il meglio della produzione indipendente europea e qui i nuovi autori, promossi dai rispettivi Paesi, troverebbero una vetrina internazionale e soprattutto un luogo di riscontro economico e di vendita dei migliori prodotti. A questo scopo il Festival del Cinema Indipendente Europeo deve offrire un servizio di vendita e di acquisto, un mercato dei prodotti presentati, un servizio di commercializzazione che vada dalla distribuzione cinematografica alla distribuzione Home Video, alla vendita Free e Pay TV e alla Web TV. – questa stessa struttura di commercializzazione va fatta funzionare nell’intero arco dell’anno in stretta connessione con gli Studios, offrendo ai produttori e agli investitori non solo la possibilità di entrare a Cinecittà’ con un’idea e uscirne con un contenuto finito, ma oltre che alla realizzazione del prodotto il mercato tra produzioni europee. – per coprire l’intero anno di attività nella stessa struttura è inoltre possibile sviluppare e/o riprendere il Festival della Fiction televisiva e ampliarlo con il mercato televisivo e multimediale Europeo.
3)Cinecittà deve diventare una “CITTADELLA DELLA CREATIVITA”, iniziando con gli uffici dedicati agli autori, scrittori e sceneggiatori, uffici per le Associazioni di Categorie dello spettacolo,alle redazioni dei giornali cinematografici e di spettacolo. Incentivare attività socioculturali e di sviluppo, aprendo le porte alle attività formative e performative dello Spettacolo dal Vivo come il Teatro, la Danza e la Musica, organizzando spazi e servizi.
4) . Cinecittà va restaurata e valorizzata dal punto di vista architettonico, per creare le premesse di questa nuova ricettività internazionale e di questo rilancio della nostra industria cinematografica. Solo a questo scopo e strettamente connesso ad esso vanno adeguate le vecchie strutture e realizzate le nuove architetture e i nuovi spazi, anche commerciali.

Va realizzato, sul fronte di via Lamaro, uno spazio multiuso che comprenda, accanto alle sale cinematografiche, anche spazi adeguati agli incontri con i protagonisti nazionali e internazionali del cinema. Un tale spazio può anche essere corredato da strutture commerciali – ad esempio librerie specializzate nella vendita di supporti visivi e, perché no, gadget – e da spazi ricreativi, come bar e ristoranti. A patto che essi siano giustificati dall’ospitalità dei due importanti festivals nell’arco dell’anno e non dalla speculazione edilizia fine a se stessa.
Solo in relazione ad un serio progetto di rilancio – che abbia la produzione di contenuti multimediale con tecnologia digitale, i suoi operatori e i suoi cultori come protagonisti – potrà diventare utile “anche” la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, di ristoranti e punti ristoro e di una struttura alberghiera, diversificata per gli ospiti stranieri dei Festivals. Intorno a questo nucleo centrale si andrebbero a dislocare le diramazioni di tutti i settori produttivi di Cinecittà.
5. Allo scopo di potenziare il richiamo turistico, a Cinecittà va realizzato uno spazio espositivo che accolga e accompagni i visitatori (a partire dalle scuole, fino al turismo internazionale) alla scoperta della Città del Cinema. Sarebbe un viaggio nel tempo e nella fantasia, da uno spazio classico ad uno multimediale interattivo. Ma dovrà essere realizzato con la collaborazione progettuale e fattiva degli artigiani e delle imprese del settore (magari un museo specifico sulla produzione di contenuti).
Ciò significa anche centralizzare e mettere in collegamento tra loro aziende prestigiose che concorrono alla realizzazione dei Contenuti multimediali. Queste aziende vanno reinserite nella struttura dello Stabilimento con laboratori interni a Cinecittà e la possibilità di avere su via Lamaro dei punti-vendita aperti al pubblico. In uno spazio così concepito può essere inserito un valore aggiunto come l’Archivio RAI, costumi e scene, ovvero la storia della nostra televisione. Sarebbe inoltre uno spazio ideale per il Museo della Moda, a tutt’oggi rimasto il sogno dei maggiori stilisti italiani.
6. Accanto agli eventi internazionali e alle attrazioni espositive permanenti, Cinecittà dovrà ospitare una serie di attività e servizi legati al prodotto audiovisivo, che ne andranno a costituire l’ossatura e la dinamicità quotidiana. A questo scopo va segnalata l’importanza della diffusione degli audiovisivi tramite WEB TV, un settore estremamente fertile, che annulla i modelli consolidati della TV tradizionale e apre nuovi canali di fruizione e di profitto creando anche luoghi di fruizione collettiva: un mercato in espansione che già conta 500 milioni di utenti connessi a larga banda, destinatari di nuovi contenuti ma anche oggetto di nuovi mercati pubblicitari.
Accelerare la digitalizzazione del patrimonio culturale audiovisivo: si pensi ad esempio alla ricchezza contenuta nelle cineteche e negli archivi pubblici e privati, che può essere divulgata e commercializzata anche con il supporto di proventi pubblicitari. Quindi, dare una nuova veste imprenditoriale e di promozione filmica a Cinecittà Luce.
6. Ultimo polo indispensabile alla nuova vita di Cinecittà è quello della formazione:
La formazione per i giovani che vogliono apprendere e specializzarsi nei mestieri della produzione di contenuti multimediali, che vanno modificandoli con l’introduzione della tecnologia digitale (pittori, stuccatori, macchinisti, elettricisti, ecc), mestieri che vanno a completare quelle professioni di alto livello che da 60 anni vengono formate dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Al settore della formazione va collegato quello dell’aggiornamento per i già professionisti e quello della ricerca con nuove tecnologie digitali, la creazione di nuove professionalità un’importante attività che il settore della produzione di contenuti ha sempre dimenticato.
A fronte di questo progetto di largo respiro, per un patrimonio che, deve restare ricchezza e sviluppo per il Lazio


IL LAVORO

Premessa

il lavoro con la tecnologia digitale si va progressivamente strutturalmente modificando. Le professionalità del modello produttivo legato all’industria pesante sono progressivamente sostituite da altre.
Le innovazioni tecnologiche rendono le macchine sempre più piccole, sempre più potenti, con la possibilità di essere controllate dai computer.
La miniaturizzazione delle apparecchiature, renderle sempre più piccole, assemblarle tra loro, e immetterle nel ciclo produttivo, produce l’accorpamento di più mansioni diminuendo il lavoro manuale e rendendolo più semplice.
L’ innovazione tecnologica determina:
a) l’accorpamento di più mansioni
b) dequalificazione di alcune professionalità
c) modica dell’organizzazione del lavoro
d) qualificazione delle professionalità impiegate.

La rivoluzione digitale ovvero l’introduzione del computer sta espugnando anche il lavoro degli intellettuali ovvero gli impiegati, piccoli dirigenti, quadri intermedi, creativi.
Il lavoro non più basato su lavoro (qualificazione professionale), fatica e vendita della propria forza lavoro, ma creatività, genialità forme che portano in se forme di potere. Il lavoro come potere, ricchezza, possibilità di decisione che però riguarderà un numero ristretto di persone, intellettuali, creativi, scienziati che costituiranno la nuova classe dirigente.

Le leggi dell’economia impongono che tutti quei lavoratori espulsi dal nuovo processo produttivo siano in ogni modo dei consumatori. Senza consumo da parte di un pubblico crescente la produzione non potrebbe esistere.
Nell’epoca del digitale lo spettatore che fruisce i contenuti ovvero il prodotto di beni immateriali è un lavoratore che sa di lavorare ed è retribuito.
A questo va aggiunto la possibilità del lavoro a distanza attraverso l’interattività: potremmo affermare che il computer tende a fare della comunicazione e del lavoro un fatto privato, la televisione rappresenta il centro della vita pubblica;
ancora il computer tramite internet a larga banda crea una nuova frontiera della libertà e la televisione generalista come un grande fratello.

Le strutture produttive presenti nel Lazio pubbliche e private, possono diventare il motore di sviluppo multimediale industriale locale, per sperimentare nuove tecnologie, nuovi linguaggi e per produrre contenuti originali da fornire alle reti o sulle piattaforme multimediali che utilizzano prodotti comunicativi
Il settore della Comunicazione, cioè il mercato complessivo dei servizi e delle produzioni delle ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), ricordiamo ancora una volta,sarà il driver dello sviluppo degli anni del terzo millennio.

La forte produzione nel campo delle attività culturali, dello spettacolo e la valorizzazione del patrimonio archeologico e dei musei, tipiche attività da sempre presenti a Roma, s’ intreccia sempre più coi nuovi sentieri tecnologici digitale e della comunicazione. Come abbiamo ricordato, nel Lazio e a Roma vi sono alcune tra le più importanti Università italiane e alcuni dei più importanti centri di ricerca.
La regione Lazio può svolgere un ruolo di stimolo e di governo su queste materie e creare le condizioni perché il suo territorio attiri ricerca, imprese, sviluppo e occupazione.

La situazione

Le professionalità creative e produttive nell’ ultimo decennio hanno cercato di difendere e sviluppare nella produzione di contenuti, gli interessi nazionali ed europei, individuati storicamente da molte battaglie degli autori attori e produttori indipendenti.
Le persone che lavorano in questo settore hanno cercato di dare nuove dinamiche al sostegno economico pubblico nella produzione di contenuti multimediali, incentivando, dove possibile, il ritorno in questo mercato il capitale di rischio, far approvare regole antitrust, far rispettare le quote d’ investimento e programmazione previste dalla legge per le emittenti televisive pubbliche e private. In campo internazionale, hanno sostenuto, nei vari congressi dell’ Organizzazione Mondiale del Commercio, la liberalizzazione degli scambi delle merci e dei servizi, e in quella sede hanno chiesto ai governi la difesa delle nostre peculiarità’ industriali e culturali attraverso la formula condivisa in tutta Europa della salvaguardia delle singoli modelli culturali locali e multirazziali.

Il ruolo strategico della produzione di contenuti è noto: nell’ informazione, nella formazione delle opinioni e delle coscienze e nello sviluppo culturale della nostra società civile . L’ obbiettivo che possiamo raggiungere è valorizzare le peculiarità culturali e le specificità imprenditoriali, contribuendo a formare un articolato spazio economico pluralista e spazi creativi per tutte le opere audiovisive e cinematografiche europee.
La legge 122 del 30 aprile 1998, ha prodotto effetti positivi, nonostante l’ opposizione di RAI e Mediaset sia nella fase di discussione in parlamento sia nella stesura formale del provvedimento e successivamente nell’ applicazione ( basta ricordare l’ opposizione della RAI. I dati in nostro possesso ci segnalano in modo positivo lo sviluppo quantitativo e qualitativo della produzione di fiction e di film, segnali importanti di un rinnovato rapporto del cinema d’ autore italiano ed europeo con il pubblico e una forte ripresa dell’ occupazione d’autori, attori, tecnici e maestranze.I provvedimenti dei passati governi in questo settore hanno determinato un aumento delle ore prodotte di fiction; il calo di raccolta pubblicitaria e i conseguenti tagli economici in questo settore accompagnato da una politica restrittiva, forniscono dei forti segnali di crisi che possono ripercuotersi quasi tutti sul territorio del Lazio. Produrre nel mercato Italiano diventa sempre più’ difficile. Le reti televisive pubbliche e private investono meno nel cinema anche per il calo degli introiti pubblicitari. L’ intervento dello Stato si sta dimostrando inadeguato, le pay-tv segnano il passo, la pirateria uccide il mercato delle TV a pagamento e dell’ home entertainment, diminuisce il pubblico nelle sale cinematografiche.
La regione Lazio, deve fare scelte precise. Il cinema e l’ audiovisivo, la produzione di contenuti multimediali, per le varie piattaforme digitali, non possono continuare ad essere solo il mondo dell’ artigianato, dove ogni tanto nascono opere geniali, occorre attuare una politica per attirare capitali in questo settore per farlo sopravvivere, crescere e creare sviluppo e occupazione. Una delle ipotesi è aprire linee di credito agevolato insieme a capitale di rischio privato dentro una politica di sviluppo.

Gli addetti che lavorano nella produzione di contenuti nel Lazio sono circa:
500 Cinema Pubblico (Cinecittà – Istituto Luce)
2.000 Troupes di scena
5.000 Attori professionisti
20.000 Generici e figuranti cine TV
1.000 Produttori e distributori privati cinematografici (compreso personale fisso)
6.000 RAI (Roma)
3.000 Emittenza privata Radio- TV
2.000 Produttori Cinema -Tv Indipendenti (compreso personale fisso)
2.000 Società’ di servizio cinema e TV
1.500 Esercizio Cinematografico
5.000 Pubblicità (concessionarie, agenzie, ecc..)
2.000 Editoria poligrafici
3.000 Operatori multimediali
1.000 Giornalisti
200.000 Indotto ( artigiani – costruttori scenografici ecc..)
254.000 TOTALE

A questi lavoratori vanno aggiunti tutti quelli che lavorano per il WEB,

L’obbiettivo é costruire nel Lazio una politica sul
Il prodotto
Il lavoro
Le strutture

I luoghi da tenere presente contro eventuale speculazione edilizie:

Cinecittà
I terreni del’ ex LUNEUR
I terreni della RAI di Prato Smeraldo
Pensare a un trasferimento della Direzione Generale della RAI, in altra struttura. Per risanamento pareti con amianto.

In Conclusione Creare le condizioni politiche:

Per lo sviluppo e il pluralismo delle imprese
Per il riordino del sistema dei diritti degli autori e dei prodotti indipendenti
Per il riassetto del sistema radiotelevisivo
Per il rilancio dell’ occupazione a Roma e nel lazio nel comparto della produzione di contenuti multimediali digitali
Le reti di diffusione digitale, nell’etere e sul cavo possono essere opportunità di sviluppo e occupazione per le giovani generazioni.

Nel Lazio e come ad Hollywood si producono sogni e vorremmo continuare a sognare!
Hai visto mai, che i sogni divengono realtà creando sviluppo e occupazione?


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