La legge lo impone ma il “rischio industriale” d’Abruzzo non è di dominio pubblico

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La legge lo impone ma il “rischio industriale” d’Abruzzo non è di dominio pubblico. E’ necessario un cambio di passo!

A meno di un anno di distanza dalla tragedia di Città Sant’Angelo, i nuovi drammatici eventi di Tagliacozzo riportano all’attenzione politica e sociale la questione del rischio industriale nella nostra Regione e della sua gestione. Lo stabilimento della ditta Pirotecnica Paolelli, così come lo stabilmento della Ditta di Giacomo di Città Sant’Angelo luogo dell’incidente dell’anno scorso, è inserito nell’elenco nazionale degli “stabilimenti a rischio di incidente rilevante”, per i quali è prevista dalla legge una gestione particolare che coinvolge tutti gli Enti Locali(Regione, Provincia, Comune), i Vigili del Fuoco e le Prefetture. In Abruzzo gli stabilimenti inseriti in questa particolare categoria sono 26, di cui 6 si occupano di “Produzione e/o deposito di esplosivi” (categoria nella quale è ricompreso lo stabilimento della Ditta Di Giacomo), 4 sono “Stabilimenti chimici o petrolchimici”, 1 distilleria, 7 “depositi di gas liquefatti”, 2 “depositi di oli minerali”, 2 “stoccaggi sotterranei” e 4 hanno produzione di diversa natura non specificata (l’elenco è consultabile sul sito del Ministero dell’Ambiente al link http://www.minambiente.it/pagina/inventario-nazionale-degli-stabilimenti-rischio-di-incidente-rilevante-0 )… Continua su isiciliani.it


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