Giornalismo sotto attacco in Italia

Oscar a Sorrentino. Il cinema, metafora di un cambiamento possibile. Che ora non c’è

0 0

Complimenti a Paolo Sorrentino, che ha ricevuto l’Oscar per “La grande bellezza”, come miglior film straniero. La tribuna di Los Angeles aveva assegnato negli anni passati l’analogo premio a Fellini, De Sica,Tornatore,  Salvatores, Benigni, oltre ai riconoscimenti a Morricone e alla Loren.

Il film di Sorrentino aveva già trionfato agli “European Film Awards” del 2013 e vince i “Golden Globe” nel gennaio scorso. Il regista già si era segnalato per un’opera intrigante e originale come “Il divo” e con il coraggioso “This must be the place”, film con Sean Penn, che si avventurava nel cinema totale.

Ottimo successo e complimenti a tutte e a tutti, a partire dallo straordinario Toni Servillo ( oltre a Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Iaia Forte, Serena Grandi, Carlo Buccirosso, e così via), vera maschera dell’Italia di Roma nel suo crepuscolo civile e morale. I paragoni con “La dolce vita” di Fellini sono probabilmente esagerati. Tuttavia, si tratta di due radiografie spietate e vissute in un immaginario del tutto realistico. Realismo fantastico. Immagini straordinarie. Vero cinema. Ecco, il cinema italiano torna di attualità o desta interesse solo se vince in un prestigioso festival o nella selezione prima nel mondo? Beato il paese che ha bisogno di eroi?

E gli eroi meno noti che cercano di entrare nell’universo della creatività e non riescono perché l’Italia ha un’industria cinematografica gracile e bloccata da  pastoie burocratiche mostruose? E perché Cinecittà è di nuovo sotto attacco? A parte il recente rifinanziamento del tax credit con il decreto sulla cultura del passato governo, si avverte l’assenza di una strategia adeguata, con uno sguardo al futuro. Le sale chiudono e il passaggio alla tecnica digitale finora ha comportato licenziamenti e chiusura di sale, piuttosto che nuove opportunità.

Insomma, serve una vera riforma del settore. Se è vero che i saperi sono il centro dei nuovi mondi produttivi e che i canali di distribuzione si moltiplicano, chi costruisce i contenuti della modernità?

Il cinema è la metafora di un cambiamento possibile. Che ora non c’è.

Ministro Franceschini, batti un colpo, dopo le congratulazioni -doverose e dovute- a Sorrentino. Una rondine, per quanto straordinaria, non fa primavera.  


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.