Giornalismo sotto attacco in Italia

2013, giornalisti sempre più nel mirino

0 0

La fine di ogni anno coincide con i bilanci, e purtroppo c’è da constatare che nel mondo, durante il 2013 sono 71 i giornalisti uccisi e 178 sono imprigionati, nell’esercizio delle loro funzioni. Questo è l’esito dall’allarme dato da Reporters sans frontières e che apprendiamo dal canale d’informazione Afrik.com.  La cattiva notizia, si apprende a pochi giorni dopo l’assassinio in Mali di due giornalisti esperti di RFI, Ghislaine Dupont e Claude Verlon.   Nel suo bilancio libertà annuale di informazioni Reporters sans frontières ha rivelato che il dato delle vittime è calato dal 2012  (-20 %), ma rimane ad un livello elevato, ed il dato è accompagnato da un aumento significativo dei rapimenti: 87 contro 38 nel 2012. Sempre secondo RSF, tra i giornalisti uccisi nel 2013, quattro su dieci sono stati vittime di conflitti in Siria, in Somalia, in Mali, nelle province di Chhattisgarh (India), in Belucistan (Pakistan) e in Daghestan (Russia).

Altre vittime sono risultate da attacchi di copertura, o uccisi da gruppi legati alla criminalità organizzata, dalla milizia islamica, o da parte delle forze dell’ordine o da funzionari corrotti. RSF ha anche lanciato l’allarme riguardo alla  Siria, dove una trentina di   giornalisti stranieri sono stati rapiti dall’inizio della guerra, come gli americani James Foley e Austin Tice, i francesi  Didier François, Edward Elias, Henin e Pierre Nicolas Torres. L’analisi della RSF, oltre ad evidenziare come il 2012 è stato uno degli anni più sanguinosi, ha stimato che la stragrande maggioranza dei casi sono stati segnalati dal Medio Oriente e Nord Africa (71), seguita dall’Africa sub-sahariana (11), e relativamente ai giornalisti rapiti,  49 sono stati rapiti in Siria nel 2013 e il 14 in Libia.

Secondo l’organizzazione, i 71 giornalisti uccisi nel 2013 sono stati per lo più quelli dei giornali (37 %), seguiti da quelli di radio (30 %), e della TV (30 %), il 3 % erano giornalisti provenienti da piattaforme di informazione ondine, e  per la stragrande maggioranza si è trattato di uomini (96%). Infine è importante segnalare, sempre grazie all’analisi di RSF, che i paesi più letali per la professione, sono stati identificati nella Siria, nella Somalia e Pakistan, ma ultimamente anche l’India e le Filippine, che in questa “speciale” classifica,  sostituiscono il Messico e Brasile. Ovviamente tutto questo senza dimenticare che  oltre almeno 178 giornalisti imprigionati fino ad oggi nel mondo. Dati inquietanti che fanno riflettere sul pericolo, che gli organi d’informazione, attraverso i propri lavoratori corrono quotidianamente nel mondo.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.