Francia, deriva razzista. Fermiamola prima che attecchisca ovunque in Europa

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La Francia e’ piu’ razzista oggi rispetto a ieri? Secondo il 51 per cento dei francesi si. Ma non c’e’ bisogno dell’ultimo sondaggio per rendersene conto. Come ovunque in Europa la crisi economica e l’insicurezza sociale alimentano fantasmi e paure che e’ facile indirizzare verso il diverso: l’immigrato, lo zingaro, il nero. Per questo Christiane Taubira, il ministro della giutizia francese nata in Guyana, si e’ stancata del profilo basso di molti politici europei di fronte a questi attacchi e ha posto la questione formalmente:prima con una lunga intervista al quotidiano Liberation poi davanti all’assemblea nazionale. Non e’ un problema personale, ha detto in sostanza, se mi paragonano su facebook a una scimmia (come ha fatto una candidata del fronte nazionale) o mi lanciano bucce di banane (come hanno fatto i militanti ostili alle nozze gay). Qui siamo di fronte a un attacco al cuore dell repubblica francese, ai suoi valori fondanti: la convivenza , l’uguaglianza, la tolleranza. Tutto il parlamento francese l’ha applaudita ma con qualche differenza. Entusiasti, in piedi, i deputati della sinistra e del centro.Seduti, tiepidi quella della destra che pure hanno ribadito la loro condanna del razzismo. Il problema e’ proprio la tentazione per la destra moderata di pescare nella vasta area del  paese affascinata dalle parole d’rdine del fronte nazionale di marine le pen:no agli immigrati, no all’europa, i francesi innanzitutto. Un scorciatoia pericolosa ma che tenta alcuni leader. C’e’ da dire che perfino la stessa marine le Pen ha sospeso la sua candidata autrice del post razzista conro la Taubira. Ma, come ha detto la portavoce del governo Belkacem ,la politica del fronte nazionale sta banalizzando e legittimando insulti insopportabili , parole che non dovrebbero essere mai pronunciate. Un sussulto di orgoglio di un paese che ha fatto dell’eguaglianza uno dei suoi principi costitutivi aldila’ delle divisioni politiche. Per cercare di fermare, prima che sia troppo tardi, una deriva razzista che sembra attechire in molti paesi n vista delle prossime elezioni europee.


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