Arrestato per la terza volta l’editore di Radio Shabelle

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E’ stato arrestato stamattina per la seconda volta in questa settimana e per la terza volta in meno di un mese Abdimalik Yusuf Mohamud, editore di Shabelle Media Network, su mandato del Ministro dell’interno e del Ministro alla presidenza Farah Abdulqadir, tra i maggiori esponenti dell’organizzazione Damul Jadid che ha deciso negli ultimi tempi di assumere il potere assoluto in Somalia vietando le manifestazioni di piazza, comprando i voti parlamentari, facendo tacere la stampa libera e aggredendo l’opposizione anche sul piano fisico. Chi rimane ferito negli attentati viene ricoverato negli ospedali di Mogadiscio dai quali mai nessuno di questi feriti è uscito vivo.
L’arresto di Abdimalik di oggi è in ancora una volta in relazione al caso di stupro di Faduma che il Direttore di Radio Shabelle Mohamed Bashir Hashi ha raccolto in un’intervista pubblicata su Youtube dopo la distruzione della sede della Radio ad opera della Polizia Politica di Mogadiscio. Faduma, che lavorava per “Kasmo Radio” (La voce delle donne), un’emittente di Mogadiscio tutta al femminile finanziata dall’UNESCO, aveva raccontato a Bashir Hashi con molti dettagli di essere stata violentata da un colonnello della Polizia Politica di nome Jebril Abdi ed un altro militare di nome Abdicasis Africa che lavorano anche, entrambi, per l’emittente di Stato Radio Mogadiscio.
La mattina di oggi è stata molto movimentata. Faduma e Bashir Hashi sono stati portati, dalla caserma della Polizia Politica dove erano rinchiusi da quattro giorni, davanti al Reparto di indagine penale di Mogadiscio per rispondere della querela per diffamazione sporta a loro carico da Jebril Abdi e Abdicasis Africa. Alla presenza di parlamentari e di attivisti per i diritti umani, Faduma ha confermato al Reparto di indagine penale l’accusa di stupro indicando i testimoni ai quali si era rivolta subito dopo il fatto, tutte persone di rilievo quali Abdirahim Isa Adow, direttore di Radio Mogadiscio, e Abdishkur Mire Adan, vice ministro delle informazioni. Questi testimoni, interrogati a loro volta, hanno confermato le accuse di Faduma ricevute prima della registrazione dell’intervista di Bashir Hashi postata su Youtube. Faduma ha poi aggiunto altri dettagli come la minaccia rivoltale dagli stupratori di uccidere suo padre e suo fratello se avesse denunciato la violenza subita.
Il Reparto di indagine penale ha allora disposto l’immediato arresto di Jebril Abdi e Abdicasis Africa. Dopo due ore è intervenuto il Ministro dell’interno che li ha rimessi in libertà su cauzione. I parlamentari e gli attivisti dei diritti umani hanno allora chiesto anche per Faduma e Bashir Hashi la libertà su cauzione, ma gli è stata negata e, anzi, si è aggiunto il nuovo arresto dell’editore Abdimalik Yusuf.
Il Governo del Presidente Sheikh Mohamud ha messo tutto il peso del suo potere per far tacere tutte le opposizioni compreso ormai, come si apprende oggi, anche il potere giudiziario.
Gli interventi su questa vicenda stanno facendo perdere al Presidente Mohamud tutto il prestigio e le speranze che nei primi tempi del suo mandato aveva suscitato in Somalia e nelle cancellerie di tutto il mondo dove era stato ricevuto con ogni onore sotto la bandiera somala.
Facciamo un appello alla comunità internazionale e a Nicholas Kay, rappresentante speciale per la Somalia del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon, affinché si intervenga immediatamente per affermare la libertà di stampa, i diritti civili e bloccare, prima che sia troppo tardi, l’avanzata della dittatura di Hassan Sheikh Mahamud e dei suoi compagni di Damul Jadid.

http://primavera-africana.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-1


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