Il nome della Rosy

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Rosy Bindi è presidente commissione antimafia. Siccome che Wikipedia, alla portata (gratis) di tutti, ben sa illustrare le funzioni di questa commissione (datane la vitale importanza specie nel nostro Paese invito a rileggerle), posto che sempre Wikipedia descrive (tra capacità intellettiva e carriera) il personaggio Bindi, ebbene: qualcun (altro) ci potrebbe mica illuminare sul perché dell’ostracismo che si sta scatenando contro la signora?! Vogliamo motivi concreti ché altrimenti potremmo giusto pensare che l’iracondo dissenso è giusto frutto della madre  (pardon, del papi) dei tanti beceri insulti a lei rivolti. Maddai! A parte il ben altro di cui dovrebbe oggi  occuparsi il papi, Rosy Bindi oltre ad aver dimostrato le sue qualità intellettive, non è mafiosa e mai è stata indagata per mafia, ma manco sospettata d’esserlo! Sicchè…

Tutti gli italiani di buona volontà, specie non di primo pelo e dunque edotti per aver subito negli anni l’opera mafiosa (ufficiosa e ufficiale) ben saprebbero realizzare tra chi non è in odor di mafia e neppure le è stato sottovento e chi invece allarga le sue narici al solo scopo di captare effluvi diretti e indiretti. Ed è solo per questo semplicissimo motivo che possiamo ben accettare che sia (una) Rosy Bindi a presiedere la nostra commissione antimafia, nonostante i depistaggi.

PS. Certo sarebbe fantastico poter anche entrare nel merito parlando di valide speranze per la mafia che si sconfiggerà, ma a forza di stringerci la gola per soffocare i conati di vomito procurati dall’ufficialità per Itavia-Ustica, al momento non abbiamo proprio più la forza…


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