Giochi, slot e ludopatie: verso una risoluzione del problema

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Sta giungendo verso una risoluzione decisiva, o comunque verso una svolta, il problema del gioco in Italia, in particolare per quello che concerne le video slot. Sia lo Stato infatti, sia i maggiori portatori di interesse, sono d’accordo su una linea da adottare: quella del passaggio dalla fase di sviluppo (selvaggio ed incontrollato, diciamolo pure), ad una fase di consolidamento del mercato, in cui l’attenzione principale è rivolta agli utenti e alle categorie più sensibili.

Insomma anche per il settore dei giochi, dopo anni in cui sono stati considerati una “cash cow”, è arrivata una nuova fase di mercato, quella della maturità, in cui puntare su una maggiore qualificazione: dell’offerta, dei servizi, ma anche dei territori che ospitano le stesse video slot.

Ed in effetti a margine di un recente convegno Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, ha dichiarato come Sistema Gioco Italia abbia nei mesi scorsi presentato una sorta di piano regolatore all’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), un piano che porti cioè ad una diminuzione del numero delle video slot installate, delle stesse sale giochi, a maggiori controlli ed ad una maggiore formazione professionale degli operatori. Un piano, insomma, che dovrebbe essere preso in considerazione dal legislatore.

Ed in effetti con il disegno di legge delega fiscale 2013 (articolo 14) si va proprio in questa direzione, visto che la delega in materia di giochi pubblici pone in primo piano due aspetti: quello delle ludopatie e quello del coinvolgimento dei comuni in materia di video slot. Per quanto riguarda il primo aspetto, ossia le ludopatie, sono previste specifiche disposizioni volte a tutelare i minori dalla pubblicità dei giochi e a prevenire e recuperare varie forme di ludopatia. Per quanto riguarda i comuni, sono previste invece norme che consentiranno ai sindaci di pianificare la distribuzione delle sale slot e dei punti in cui sarà possibile effettuare scommesse sportive.

Da quanto visto sino ad ora c’è quindi molta attenzione, nella legge delega fiscale, alla prevenzione delle ludopatie ed anche alla riorganizzazione delle sale slot all’interno delle città, anche se in materia di ludopatie, almeno al momento, non sembrano esserci riferimenti a disposizioni come l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria (il codice fiscale) nelle videoslot. Si tratta di un provvedimento già adottato nel gioco online, dove l’utente che si vuole iscrivere al casinò live william hill o ad altri siti autorizzati, deve inviare all’ADM i dati del proprio codice fiscale e del documento di identità.

Questo consente infatti di impedire (o almeno limitare) il gioco online ai minorenni, di scovare forme di evasione fiscale, di scoraggiare il riciclaggio del denaro, cose che avvengono invece molto più facilmente attraverso il denaro contante che circola in forma anonima. Insomma, in attesa di un testo definitivo e dei suoi effetti, ci pare che, pur essendoci stata una svolta decisiva nei confronti dei problemi di cui soffre il settore dei giochi, si poteva fare qualcosa di più.


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