“L’associazione Articolo 21 d’intesa con l’associazione Federico Aldrovandi ha deciso di lanciare una campagna per illuminare gli invisibili e richiamare l’attenzione della pubblica opinione su storie e vicende che rischiano di essere cancellate dalle agende delle istituzioni, della giustizia, della politica e dei media. Tra queste spicca quella di Giuseppe Uva, entrato vivo e uscito morto da una caserma, la sua famiglia continua a reclamare giustizia e verità”. Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.
“La sorella Lucia, in una intervista rilasciata a Danilo Sinibaldi, giornalista di Articolo21 ha denunciato il rischio che processo sia annullato dalla prescrizione, che sul banco degli imputati finiscano addirittura i familiari di Giuseppe e, per questo, ha lanciato un appello rivolto ai media affinché illuminino a giorno questa vicenda, ridiano memoria degli avvenimenti, diano la parola a quei magistrati e a quei periti che hanno sempre sostenuto che la morte del fratello non sarebbe stata causata dai medicinali, ma dalle botte. Facciamo nostro questo appello e siamo sicuri che, come per altro é già accaduto, non mancheranno di sicuro giornali e cronisti disposti a sgretolare i muri del silenzio e dell’indifferenza”.
Non possiamo scandalizzarci per le violenze che avvengono in altri paesi e continuare a pensare che il nostro sia un paese “democratico” finche’ uomini che dovrebbero far rispettare le leggi sono i primi ad infrangerle.
Basta con questa mattanza.
Sempre forti e prepotenti con i deboli
Certo che siamo messi proprio male se dobbiamo organizzarci in associazione per far valere nei confronti delle istitutioni il diritto alla vita…
non vi ricorda qualcosa ?
e’ vergognoso che alcuni giudici , responsabili delle amministrazioni e politici giustificano e tacciono , occultandola la verita’…diventano complici di delitti…