Se Grillo potesse e l’Agcom sapesse …

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di Nadia Redoglia
Per l’Agcom diamo scontata la capacità d’individuazione di “significato” e “significante” della comunicazione. Questi sono gli elementi principali di “semiologia del testo”, esame di primo/secondo anno d’università. Da qui (altrimenti che ci starebbe a fare?!) l’Autorità Garante per le COMunicazioni. In tal senso questa deve -mica “può”!-  fare applicare la disposizione di legge, meglio nota al popolo sovrano come “par condicio”.

E allora, data la premessa, com’è che l’Agcom non interviene (ma manco interferisce) sulle performance televisive concesse al papone?!
E’ ampiamente notorio che, a ora, le genti sono  per lo più acchiappate  dalle immagini e dalle loro gestualizzazioni (significato/significante docet) indipendentemente da ciò che queste possano verbalizzare. Perciò Grillo, nonostante il web, si sparge in tutte le piazze possibili e immaginabili, non potendo (Casaleggio impone) fiondarsi (fondarsi) sulle Tv.

Che proprio l’Agcom si stia rivelando l’ultima a doverlo ancora sapere ci fa piangere e sospirar pur tenuto conto che a brevissimo ciascuno di noi dovrà scucire anche un canone a garanzia di un servizio d’interesse pubblico!


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