Fiat: per la Corte d’appello i 145 operai della Fiom vanno assunti

0 0

La Fiat deve assumere nello stabilimento di Pomigliano d’Arco i 145 lavoratori iscritti alla Fiom. La Corte d’Appello di Roma conferma quanto gia’ deciso il 21 giugno dal Tribunale della capitale che aveva condannato la Fiat per discriminazioni contro il sindacato guidato da Maurizio Landini: nulla di casuale, secondo il giudice, nel fatto che neppure uno dei 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano, alla data della costituzione in giudizio alla fine di maggio, fosse iscritto alla Fiom. Contro questa decisione la Fiat, che smentisce le indiscrezioni sul nuovo piano atteso per il 30 ottobre, pensa al ricorso alla Corte di Cassazione e ribadisce che il numero attuale dei dipendenti di Pomigliano ‘e’ piu’ che adeguato’.

‘Una vittora della democrazia’, commenta il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini che propone l’utilizzo dei contratti di solidarieta’ per affrontare i problemi di mercato.
‘E’ utile – afferma – che Marchionne volti pagina. Se vuole restare in Italia deve rispettare le ordinanze, le leggi, la Costituzione e fare investimenti’. ‘A luglio a Pomigliano – osserva Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom – finisce la cassa integrazione. Non vorrei che qualcuno pensasse che i lavoratori non ancora assunti non debbano rientrare piu’ e debbano essere ricollocati altrove’. Per la leader della Cgil, Susanna Camusso, ‘e’ una buona notizia’, mentre il segretario confederale Vincenzo Scudiere la considera ‘l’ennesima prova che fa piu’ la magistratura delle relazioni sindacali’.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ribadisce il giudizio positivo sull’intenzione della Fiat di non chiudere stabilimenti e ricorda che il 30, giorno del cda, ci sara’ un nuovo incontro sul piano previsto per ciascuna fabbrica.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21