Domani in piazza l’ira delle donne e degli uomini in uniforme

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Domani su tutto il territorio nazionale, davanti alle presidenze delle Regioni, le donne e gli uomini in uniforme dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, manifesteranno la propria indignazione per le scelte scellerate del governo Monti che destrutturano ed annullano il diritto dei cittadini italiani ad avere sicurezza, difesa e soccorso pubblico efficienti ed adeguati alle nuove e più complicate sfide del futuro.

Lo preannunciano SIULP, SAP, UGL Polizia – Polizia Penitenziaria – Forestale – Vigili del Fuoco, SAPPE, UIL Penitenziari – Forestali – Vigili del Fuoco, FNS CISL, SAPAF, FESIFO, CONAPO anche a nome dei colleghi militari dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina ed Aereonautica che, per limiti di legge, non possono manifestare direttamente ma condividono ed appoggiano la protesta, in rappresentanza della quasi totalità delle donne e degli uomini in divisa.

A conferma della tensione e dell’indignazione che attraversa gli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico i rappresentanti degli organismi di rappresentanza della Guardia di Finanza hanno comunicato la loro partecipazione, per la prima volta, su tutto il territorio nazionale fruendo di un giorno di ferie.
A Roma la prima iniziativa di protesta, per far comprendere al governo Monti che la misura è colma e i servitori dello Stato non possono più essere maltratti cove avvenuto sinora, si terrà con i sit-in  davanti la presidenza della regione Lazio, in piazza Odorico da Pordenone, dalle ore 10 alle ore 11,30 e in Piazza Montecitorio dalle ore 10 alle ore 14.
I rappresentanti sindacali, consapevoli dell’umore e del gravissimo disagio che serpeggia tra questi operatori, chiedono preventivamente scusa ai colleghi che saranno impegnati a garantire i servizi di ordine pubblico per tutte le manifestazioni, comprendendo esattamente il loro turbamento tra il senso del dovere e l’ostacolare chi tenta di difendere i loro diritti e quelli dei cittadini per una sicurezza, una difesa e un soccorso pubblico reale, efficienti e concreti.

Gli stessi auspicano altresì che Monti, comprendendo che il Ministro Fornero deve arrestarsi poiché sta colpendo il “cuore dello stato” facendolo invecchiare in modo insostenibile con il provvedimento di armonizzazione previdenziale anche rispetto a quanto accade in Europa per le altre polizie, ascolti immediatamente i Ministri interessati nonché le donne e gli uomini che garantiscono la sicurezza, la difesa, il soccorso pubblico ma anche la democrazia e il sereno svolgimento della vita dei nostri cittadini e l’economia e lo sviluppo dello stesso Paese.
Se ciò non dovesse avvenire, prendendo anche atto del silenzio assordante della politica,


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