Interviste a pagamento ai politici della regione Emilia Romagna. Interviene l’assostampa

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L’Aser (Associazione Stampa Emilia-Romagna) esprime indignazione per i comportamenti irrispettosi dei vincoli deontologici e contrattuali tenuti da giornalisti radiotelevisivi del nostro territorio che, secondo quanto riportato da organi di stampa, si sarebbero prestati a fare interviste a pagamento e a ospitare, in contenitori giornalistici come la rassegna stampa, esponenti politici dietro corresponsione di denaro.Il sindacato regionale dei giornalisti invita quindi l’Ordine ad aprire un’inchiesta su di un sistema che, se confermato, non può essere definito solo un malcostume in quanto mina le basi della nostra professione, la deontologia, la credibilità del nostro lavoro nei confronti del pubblico.

«Non posso affermare di apprendere con stupore quanto riferito da Repubblica – dice la presidente dell’Aser Serena Bersani – in quanto voci in tal senso, mai confermate, giravano da tempo. Ma è la prima volta che esponenti politici di quasi tutti gli schieramenti ammettono di avere utilizzato soldi pubblici per interviste o ²comparsate² in contenitori televisi di chiaro stampo giornalistico. Non altrettanto chiaro per i telespettatori, mi pare di capire, era il fatto che si trattava di interventi di tipo propagandistico. Sarebbe gravissimo se passasse il messaggio che le dichiarazioni dei politici in tivù e sui giornali sono frutto di accordi mercantili e non di libere scelte della redazione. Invito pertanto l’Ordine dei Giornalisti ad accertare la realtà dei fatti e, in caso di conferma, a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti dei direttori delle testate e dei giornalisti che hanno violato le regole della deontologia professionale e del Contratto di lavoro».


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