Scusa se ti chiamo orrore

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di Nadia Redoglia
Il pool di magistrati sta lavorando per sentenziare a tutti gli effetti e in nome del popolo italiano la natura dell’orrore che, tenendola in ostaggio, perseguita e tortura la nostra Nazione -il nostro Stato-  almeno fin da quando si chiamò Repubblica, ma ben sappiamo che il bisogno della Verità deflagrò ufficialmente insieme con i quintali di tritolo per Falcone e Borsellino. E sono già trascorsi vent’anni…
Provvisoriamente, al solo fine di capire di che stiamo parlando, quell’orrore lo chiamiamo “trattativa Stato-mafia”.  L’orrore è concepito, partorito e allevato da uomini. Da qui l’ovvietà di doverci liberare dei donatori del seme, delle incubatrici e dei maestri di (quella) vita: è l’unico modo per estirpare definitivamente quel DNA.

Ancor prima di poterlo definire democratico è necessario che lo Stato sia di diritto e pertanto che abbia già riconosciuto e fatte proprie l’individuazione di tre funzioni pubbliche e l’attribuzione alle stesse dei tre poteri tra loro ben distintamene separati, ma saldamente a formare una specie di “uno e trino” nell’interesse dello Stato che siamo tutti noi…
Se così non è possiamo senz’altro chiamarlo orrore.


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