“Lo dico alla maestra!” No, al Tar

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di Nadia Redoglia
Titolo: “In una sola classe di prima elementare 5 scolari sono stati bocciati”. Siccome non ci sta scritto da nessuna parte che non si deve e non si può bocciare in prima elementare, perché fa notizia? Il consiglio di classe evidentemente non li ha ritenuti idonei ad affrontare la seconda. Ma i genitori interessati hanno indetto azione di classe (assurta da prima elementare a class action) avanti il Tar. Obiettivo: fare annullare il verdetto scolastico.
Ci piacerebbe però entrare (anche) nel merito dell’obiettivo dello Stato che decenni or sono promulgò l’obbligatorietà della scolarizzazione per un certo numero d’anni. Almeno 8 di questi furono suddivisi in “stadi” d’apprendimento verificabili nell’alunno d’anno in anno. Che poi gli usi e consuetudini abbiano, di fatto, omologato che “bocciare non si fa, non sta bene, non è bello” per una serie di ragioni che non spetta a noi valutare, è discorso che nulla c’entra con la natura dell’obiettivo principale.
Sprecare tempo e denaro contribuendo a fare scoppiare i tribunali già ampiamente saturi con “materie del contendere” di questa portata è senz’altro… diseducativo. Prima d’essere costretti (altro che “non è mai troppo tardi”!) a scegliere tra eliminare la Scuola o il Tribunale, sarebbe appena il caso di darci una regolata.


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