di Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita
La Biennale di Venezia ha accolto la proposta avanzata da curatore della mostra del cinema, Alberto Barbera, di assegnare a Francesco Rosi il Leone d’oro alla carriera.
Si tratta di un riconoscimento dovuto ad un maestro che con i suoi film, da Le Mani sulla città al Caso Mattei, da Salvatore Giuliano a Cristo si è fermato ad Eboli, ci ha regalato emozioni e conoscenza, aiutandoci a capire e a riflettere sulle troppe oscurità che hanno condizionato e condizionano la vita nazionale.
Ci auguriamo, infine, che, almeno per la giornata di apertura della Mostra e per la consegna del Leone d’oro, le autorità nazionali vorranno finalmente supportare le richieste della Biennale e degli enti locali e provvedere a far sparire quella ” Voragine della Vergogna” che continua a fra brutta mostra di sè a pochi metri dal palazzo del cinema del Lido di Venezia.
A meno che non si sia deciso di tirare un colpo alle spalle della Biennale e della città di Venezia,allora bisognerebbe avere il coraggio di dirlo in modo pubblico e trasparente, senza giochi sottobanco e sotterfugi intollerabili.