Una “luna blu” per le nostre donne

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E’ l’otto marzo. “Cosa fai –mi dice frettolosamente un amico – dovrai regalare qualche mimosa”.

Per cortesia, rispondo un po’ infastidito, ho sempre preferito evitare di rincorrere queste ricorrenze dal sapore commerciale. “Ma come –incalza lui- a due euro acquisti un rametto anche per la strada”. Certo, concludo, così foraggiamo anche la criminalità che concede merce e affitta posti in strada in questa città dove stiamo scavando tra le macerie, ma non solo quelle di un palazzo crollato tra le strade bene della city,  e mette le mani, con umilianti fiamme, su quella che sarebbe dovuta diventare una rinascita socio culturale.

No, non regalerò nessuna mimosa perché credo si tratti di un gesto per cassare le colpe di una società maschilista, che continua a impedire alle donne di essere considerate veramente uguali a gli uomini. Non comprerò mimose perché voglio eliminare tutte le quote rosa, visto che ho sempre creduto capaci le donne di conquistarsi tutto con le proprie forze. Ecco cosa dovremmo fare, ripensare a questa nostra società considerando la donna come fulcro inamovibile. L’unica mimosa che mi sento di regalare, invece, è questo brano del musicista Ignazio Scassillo intitolato “Luna Blu” capace di mettere in musica un atto di denuncia e allo stesso tempo di speranza a quelle donne “sorprese alle spalle, chi lo ha fatto prima o poi pagherà”.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=vITVRTLFhYo


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