Non solo siamo solidali con le preoccupazioni e le proteste in atto da parte delle redazioni di Repubblica e La Stampa, ma sarà il caso di sollecitare anche le autorità, a partire dalle autorità di garanzia delle comunicazioni e della autorità anti trust, affinché accendano i riflettori sulle trattative in atto.
Non basterà aspettare gli eventi perché, dopo, sarà inutile fingere di protestare.
Non occorre essere dei simpatizzanti dei due quotidiani per comprendere che non si tratta solo di affari privati, dettati dai mercati, ma di una vicenda destinata a stravolgere quello che resta del mercato editoriale e del pluralismo dell’informazione.
Chiunque dovesse acquistare sposterà ulteriormente l’asse dei giornali che hanno comunque rappresentato un presidio nella difesa della Costituzione, il tutto alla vigilia dei referendum e del più insidioso tentativo di stravolgere la Costituzione antifascista.
Non a caso in queste ore, i silenzi sono più rumorosi della dichiarazioni pubbliche.
Sarà appena il caso di ricordare che, persino nel Media Freedom Act, si parla di misure immediate a sostegno del pluralismo della editoria e della tutela della autonomia delle redazioni giornalistiche.
In Italia invece, tra l’indifferenza generalizzata, si marcia nella direzione opposta.
Per questo è necessario sostenere le iniziative di lotta delle redazioni, chiedere a tutti collaboratori di alzare la voce, tirare per la giacca le istituzioni, segnalare alle autorità europee, promuovere iniziative in sede locale e nazionale.
Articolo 21 ci sarà, e metterà disposizione il suo sito, promuoverà una prima assemblea online lunedì mattina alle ore 8,30
Chi oggi finge di non vedere, di non sapere, anzi se la ride, sperando di conquistare una copia in più, presto scoprirà che il degrado non avrà fine e che, sotto le macerie non finiranno solo i giornalisti di stampa e repubblica, ma la Costituzione medesima.
Nei giorni scorsi, a cominciare da Articolo21, abbiamo condannato senza indulgenza alcuna l’assalto alla redazione de la stampa, ora sarà il caso di manifestare la stessa indignazione contro gli assalti delle classi dirigenti.
