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Nuova condanna per il regista iraniano Jafar Panahi

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Jafar Panahi, il noto regista iraniano è stato condannato in contumacia a un anno di carcere, e due anni di divieto di lasciare il paese dal Tribunale de ella Rivoluzione di Teheran. Lo ha reso noto il suo avvocato Mostafa Nili, il quale ha dichiarato che il regista è stato accusato di “propagando contro il sistema per aver condannato le sentenze di pena di morte, sostenendo le manifestazioni di dissenso e incolpando il regime di incapacità nella gestione della crisi economica e ambientale”.

Non è la prima volta che Panahi viene condannato. Nel 2009, durante le manifestazioni contro la frode elettorale conosciute come “onda verde” era stato arrestato per la prima volta e condannato a 6 annidi reclusione e 20 anni di divieto di realizzare film e lasciare il paese. Una seconda volta fu arrestato nel 2022 per aver protestato per la detenzione del suo collega Mohammad Rasulov.

Jafar Panahi ottenne l’autorizzazione per lasciare il paese per recarsi in Francia, per ricevere la Palma d’Oro per il suo ultimo film “Un semplice incidente”. Dopo il Festival di Cannes, fece ritorno in Iran per poi lasciare nuovamente il paese per partecipare ad altri festival. Film che ha vinto negli ultimi mesi diversi premi in giro per il mondo ed è il candidato della Francia al premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese. “Un semplice incidente ja ottenuto anche gli applausi del pubblico in diversi paesi europei nelle sale e il giudizio favorevole della critica.

Jafar Panahi, l’unico regista iraniano che ha ricevuto il Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia, è stato premiato anche dall’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma il premio alla carriera.

Panahi commentando la recente sentenza del Tribunale della Rivoluzione di Teheran, ha dichiarato all’Articolo21 che finito il giro mondiale per la presentazione del suo film rientrerà in Iran “non riesco a vivere e lavorare altrove”.

L’ultimo film di Jafar Panahi è stato realizzato, come i tre precedenti, senza le autorizzazioni e in forma semi clandestina. Un semplice incidente”, narra la storia di ex detenuti politici che prendono in ostaggio il loro ex torturatore, ma alla fine decidono di non comportarsi come gli aguzzini del regime e rilasciarlo.


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