I conti non tornano? Semplice basterà tagliare la Corte dei conti.
Così nella legge di bilancio è arrivata la vendetta contro chi ha il dovere di controllare i conti, di richiamare, di sanzionare.
La traballante maggioranza di destra, in testa Salvini, non ha gradito i rilievi della Corte sul ponte sullo stretto, una follia che ha sbalordito l’Europa intera, aggravata dal tentativo di far credere che si tratti di una indispensabile infrastruttura militare.
Incapaci e bugiardi, tanto da costringere la pur moderatissima corte a intervenire, quanto meno a chiedere spiegazioni.
Tanto è bastato per far partire minacce e manganellate.
Del resto dopo aver bastonato i poveri, i pensionati, gli esodati, alzato le spese militari, ridotte quelle per la sanità, impedito al parlamento di discutere e di modificare, era necessario avvertire anche le magistrature contabili e gli organismi di garanzia, che non sarebbe stato tollerato controllo alcuno.
Non facciamoci distrarre dalle urla contro il complotto dei giudici, dalle tante Garlasco in arrivo, dalle case abusive nel bosco e dalle tante bugie di regime trasmesse dal Polo Raiset e non solo.
C’è un solo modo per fermarli: cominciare a conquistare elettori ed elettrici per il prossimo referendum, tra un brindisi e l’altro non dimentichiamo di firmare i quesiti sul sito del ministero degli interni e di costruire una sorta di emittente umana capace di portare a votare chi vuole contrastare non solo la controriforma dei giudici, ma anche la repubblica presidenziale senza controlli, la legge elettorale truffa e il colpo di mano finale contro la corruzione antifascista.
Che sia davvero un Natale di rinascita e di speranza.
