Il ddl Gasparri non è ancora legge e già si prova ad applicarlo con una condanna che fa venire i brividi. L’imam della moschea di via Saluzzo a Torino, ha ricevuto un decreto di espulsione. Attivista pro Palestina, è stato già identificato per un blocco stradale, poi contro di lui una interrogazione parlamentare dell’onorevole Montaruli (FdI), già condannata in via definiva per peculato. Montaruli ne chiede l’allontanamento immediato in nome della sicurezza dello Stato. “L’imam è in Italia da 20 anni e con due figli, ha unicamente commesso l’impudenza di affermare che l’attacco del 7 ottobre è stato un atto di reazione, quanto basta per associarlo ad Hamas e al terrorismo. – sottolinea Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E. – La parlamentare chiede il ministero obbedisce, il signor Shahin è stato prelevato in casa, gli è stata revocata la carta di soggiorno ed è stato trasferito al Centro Permanente per i Rimpatri di Caltanissetta. Perché non a quello di Torino? Ha chiesto protezione internazionale che molto probabilmente gli verrà negata. I legali da Torino stanno tentando di difenderlo ma a distanza è praticamente impossibile. Il rischio è che in poche ore, prima di ricorsi e sospensive, di avere il parere dei vari tribunali a cui rivolgersi, l’imam venga rimandato in Egitto, Paese per l’Italia considerato sicuro. L’Egitto di Giulio Regeni, Patrick Zaki, Abu Omar, quello in cui la tortura è normale e per cui Shahin è considerato un pericoloso oppositore. Lo si mette a rischio della vita per un reato di opinione. Crediamo che Shahin sia uno dei primi su cui si accaniranno, soprattutto quando la proposta Gasparri diventerà legge. Ora che ci sono meno persone in piazza ci si vendica con la repressione verso chi critica Netanyahu senza per questo essere ne antisemita ne terrorista. Giovedì ci saranno mobilitazioni spontanee e simboliche davanti a numerose Prefetture italiane, ma il destino di Mohamed Shahin si va consumando in queste ore a Caltanissetta, con scarso interesse. Chi saranno i prossimi?”.
Oggi presidio a Caltanissetta.
