Se vi aspettate che dai “file” su Epstein emerga una foto o un video di Trump che fa sesso co una minorenne vi sbagliate, non accadrà. Ma se vi aspettate che Trump riesca con diversivi e minacce a uscire indenne anche da questo scandalo vi sbagliate ugualmente.
Le rivelazioni sullo scandalo Epstein non porteranno alla “prova regina” che affonderà in un sol colpo la presidenza Trump ma il sommovimento che hanno avviato nell’opinione pubblica diventerà una valanga difficile da ignorare.
Soprattutto perché è una valanga che sta scuotendo dall’interno il movimento Maga (Make America Great Again) il cuore politico della presidenza Trump. E’ un movimento populista fondato sull’assioma che il popolo puro e negletto sia stato per anni ingannato dalle élites corrotte e perverse. E Epstein e il suo club esclusivo sono l’essenza (agli occhi Maga) di quel mondo da combattere. Ecco perché non basta l’azione disperata di Trump di indirizzare le indagini su eventuali connessioni colpevoli verso i democratici (Clinton in testa). I documenti provano che il futuro Presidente , il supposto alfiere del popolo , era in realtà parte integrante delle élites, organizzava concorsi di bellezza con minorenni, prendeva parte a feste e provini, e poco importa che non esista la prova documentale di una sua violenza sessuale. D’altronde sono almeno cinque le donne ( alcune minorenni) che hanno rinunciato a fargli causa grazie a risarcimenti milionari. E’ per questo che la conseguenza più politicamente pericolosa per Trump non viene dai democratici ma dal suo stesso partito. Molti deputati e senatori repubblicani hanno già annunciato che voteranno assieme ai democratici per chiedere la pubblicazione di tutti i documenti riservati su Epstein in linea con quella che è sempre stata la linea di condotta repubblicana. E Marjorie Taylor green la “pasionaria “ maga da sempre i prima fila nel difendere Trump , si è affiancata clamorosamente a questo gruppo ricevendo in cambio minacce e una scomunica formale di un Presidente infuriato e preoccupato.
C’è poi l’aspetto internazionale dello scandalo. In una vecchia mail Epstein scrive a un diplomatico norvegese di essere pronto a collaborare con i Russi per spiegare loro come e’ meglio trattare con Trump. Quanto conosce Putin dei segreti inconfessabili di Trump e quanto Nethanyau ( Epstein aveva rapporti con il Mossad) ? L’eventuale conoscenza di informazioni riservate da parte di Mosca e Gerusalemme getterebbe tutta un’altra luce su un comportamento a tratti incomprensibilmente remissivo del Presidente americano.
Ma come sempre in politica non basta una singola rivelazione a cambiare un ciclo politico. E’ un insieme di fattori però che può cambiare il corso della storia. La sconfitta repubblicana a New York, Virginia e New Jersey à diretta conseguenza dell’aumento del costo della vita in violazione di una promessa elettorale trumpiana. L’architettura della vittoria “maga”( prezzi più bassi, basta guerre all’estero, lotta alle élites) sta crollando pezzo per pezzo. E le elezioni di medio termine diventano sempre piu’ vicine.
