Licenziato dall’Agenzia Nova (da parte della quale ci auguriamo un atto di resipiscenza) per aver posto una domanda sgradita in merito al dovere di Israele di ricostruire Gaza, proprio come la Russia dovrebbe ricostruire l’Ucraina, Gabriele Nunziati, giovane e coraggioso collega, racconta ad Articolo 21 la sua disavventura e le sue prospettive per il futuro. Ascoltiamo increduli e preoccupati la sua storia, in un Paese che ha il record di croniste e cronisti sotto scorta per i più disparati motivi: dalle minacce ad opera delle organizzazioni criminali alle intimidazioni di matrice neo-fascista. Il caso di Ranucci, costretto a girare a bordo di un’auto blindata per via dell’attentato che ha subito di recente davanti alla propria abitazione, dunque, altro non è che la punta dell’iceberg di una deriva che non può e non deve lasciarci indifferenti. Siamo e continueremo a essere al fianco di chiunque venga aggredito, intimorito o messo nelle condizioni di non poter svolgere il proprio mestiere, ovunque egli lavori. Certo è che una simile barbarie non si era mai vista, nemmeno nelle stagioni più buie della nostra storia.
