“Siamo l’equipaggio di terra della Flotilla, pronti a sostenere con iniziative di protesta i nostri compagni in mare. Se vi fermano, noi blocchiamo tutto!’”, lo avevano annunciato gli studenti in una conferenza stampa nella sede degli atenei Orientale e Federico II occupati dal Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli e Ecopol a Napoli, e hanno mantenuto la promessa. Circa cinquantamila persone hanno partecipato al corteo, partito intorno alle 10 da piazza Garibaldi oggi (venerdì 3 ottobre) in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Usb. Questa mobilitazione si inserisce in un movimento più ampio che attraversa l’Italia, in solidarietà al popolo palestinese e alla Global Summud Flotilla, intercettata in acque internazionali mentre tentava di raggiungere la striscia di Gaza per portare aiuti ed aprire il blocco umanitario.
Il corteo, oltre alle due sigle sindacali, è composto da collettivi studenteschi che nei giorni precedenti hanno già attuato forme di protesta, come il blocco di alcuni binari nella stazione centrale. Alcuni manifestanti hanno anche tentato un blitz al porto di Napoli, dove denunciano di essere stati caricati dalla polizia, con diversi feriti. Tra i partecipanti c’era anche Désirée Klain, portavoce di Articolo21, che, intervenuta al megafono, ha richiamato l’attenzione sul giornalismo sotto attacco a Gaza dall’inizio del conflitto, con oltre 300 giornalisti assassinati; un dato che segna la più grave opera di censura della storia recente.
La Klain ha anche ricordato di aver deciso, nei giorni precedenti, di conferire alla giornalista Barbara Schiavulli il Premio Pimentel Fonseca. Giunto alla decima edizione, il premio, intitolato alla prima donna direttrice di un giornale e all’eroina martire della Rivoluzione Napoletana del 1799, decide di assegnare un premio honoris causa alla giornalista italiana ora tra gli arrestati italiani ad Israele, denari nella navigazione della Flottilia. Questa la motivazione firmata da Nino Daniele, presidente Imbavagliati e della giuria scientifica, da Massimiliano Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e da Désirée Klain, ideatrice e direttrice artistica di Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile: «In Barbara Schiavulli riscontriamo i valori universali che animarono la vita di Eleonora, simbolo stesso del giornalismo alle soglie dell’epoca dell’affermazione dei diritti umani e della dignità inviolabile di ogni persona di fronte alla violenza e alla sopraffazione del Potere. Barbara Schiavulli si contraddistingue, in un’epoca in cui il giornalismo libero, critico, indipendente è sotto attacco, per il suo coraggio nell’aver raccontato eventi storici in zone di guerra, attraverso il suo lavoro di inviata, in oltre 30 anni di professione, accendendo sempre una luce sugli ultimi, sulle vittime innocenti, sulle violazioni del diritto universale e dei diritti umani. Perché anche in questo momento prosegue la sua missione di cronista, partigiana tra i partigiani, dalla Global Sumud Flotilla per aprire, a sprezzo del pericolo, un corridoio umanitario a Gaza, riaffermando la legalità internazionale».
«Sono stati giorni duri sulla Flotilla: la fatica, il mare incerto, l’attesa che morde. Ma anche giorni intensi, perché questa missione non è solo un viaggio: è un atto di coscienza, un risveglio per chi guardava e non sapeva come agire», ha raccontato Barbara Schiavulli dalla Global Sumud Flotilla. «Ricevere questo premio proprio ora ha un significato profondo. Perché ho sempre creduto che le storie da raccontare non fossero quelle dei potenti, ma delle persone che resistono, che non si arrendono. E lo è ancora di più perché a consegnarmelo è stata un’amica: un gesto che rende tutto ancora più vero, più umano».
