Lo stillicidio pressoché quotidiano di attacchi alla storia, alla cultura, alla Costituzione da parte dei principali esponenti del governo Meloni fa sì che ci si impegni a rispondere immediatamente alle sparate più grosse inventate per tentare di riscrivere la storia democratica del nostro Paese e si tralasci la mole di bestemmie laiche da loro pronunciate da quando sono al governo. Dal battaglione nazista Bozen trasformato da La Russa in una pacifica banda musicale, alle offese a tutti i volontari che si adoperano per aiutare la popolazione di Gaza massacrata dall’esercito israeliano, alle accuse agli studenti che fanno sentire la loro voce, ai pacifisti, ai coraggiosi naviganti della Flotilla, al Pd paragonato ad Hamas, fino alla terribile teorizzazione della Roccella sui viaggi di studio ad Auschwitz definiti ‘gite’ e usate – a suo insindacabile giudizio – non per dimostrare quale orrore venne perpetrato contro gli ebrei, ma per promuovere l’antifascismo. Quest’enorme falsità è stata pronunciata nel silenzio degli organizzatori del convegno del quale la Roccella è stata ospite, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, forse per non dire nulla di diverso dal governo italiano fortemente alleato di Netanyahu. Solo la senatrice Segre ha sentito l’urgenza di rispondere all’ennesima bestemmia storica.
Ma allora. Se è questo l’imbarazzante stato delle cose, o è la democrazia italiana – figlia di storia, cultura, lotte democratiche – estranea al governo Meloni, o viceversa è il governo Meloni, con la sua politica, ad essere del tutto estraneo alla democrazia italiana. Chi deve dare la risposta? Basta quella delle urne, sempre più vuote, proprio per colpa di politici che non sanno più coinvolgere i cittadini? Maggioranze calcolate su percentuali che spesso non coinvolgono la metà degli aventi diritto (in Calabria il 43,1%); intellettuali a cuccia dimentichi dell’eredità culturale ricevuta dall’Umanesimo, dal Rinascimento, dal Risorgimento, dalla lotta la nazifascismo, nient’altro che cerchiobottisti impegnati a non infastidire la Meloni.
Ma quanti sono gli altri intellettuali, quelli che hanno custodito gelosamente lo spirito critico, la capacità di analisi, la voglia di impegnarsi per migliorare il mondo? Ora possono e devono venire allo scoperto, visto quel che sta accadendo con le dimostrazioni di formidabili prese di coscienza di milioni di Italiani per la pace, contro le guerre, il riarmo, la collocazione internazionale servile prona agli Usa di Trump, la povertà diffusa, l’impoverimento dei ceti medi per ingrassare i più ricchi, l’attacco frontale alla sanità pubblica e in generale al welfare. Basterebbe creare un cartello unitario, presente, in grado di controbattere a bugie, fake news, insulti alla Vannacci o alla Salvini, alla propaganda infinita di Telemeloni. Una voce forte e autorevole che potrebbe servire a scuotere tanti italiani dalla rassegnazione, dall’indifferenza, dal ‘son tutti uguali’, dall’astensione per stanchezza.
