Giornalismo sotto attacco in Italia

Manifestazioni per Gaza: tutta la Toscana scende in piazza

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A Livorno bloccato il porto in maniera pacifica: “Se la missione della flottilla venisse ostacolata, siamo pronti a bloccare i porti di Livorno e Piombino”.

Alla grande manifestazione di Genova in occasione della partenza della Global Sumud Flotilla, aveva fatto clamore la frase di un camallo: «Se perdiamo il contatto con le nostre barche anche solo per 20 minuti, blocchiamo tutto: blocchiamo l’Europa, le strade, le scuole». Non si è fatto attendere il sostegno da parte dei colleghi livornesi e di un nutrito fronte toscano pro-Palestina che è sceso in piazza contro l’eventuale stop alla Global Sumud Flottilla. Da anni Livorno non viveva una partecipazione così ampia: migliaia di persone sono scese in strada per far sentire la propria voce e testimoniare la vicinanza al popolo palestinese. Un lunghissimo serpentone pacifico che ha attraversato la città chiedendo a gran voce “la fine del genocidio di Gaza”. La manifestazione, promossa dalla sigla ‘Livorno per la Palestina’ che include realtà e sindacati come Ex Caserma Occupata, Usb, Gap, e Associazione Livorno Palestina e che gode del sostegno della Cgil, Filt Cgil e Uil trasporti Livorno e delle altre associazioni che fanno parte della rete “La via maestra” tra cui anche Articolo 21, è partita da piazza Grande assumendo, in poco tempo, le dimensioni di una mobilitazione imponente che ha attraversato il cuore della città. Cgil e Filt Cgil di Livorno con Uil trasporti, hanno annunciato che «nel caso la missione umanitaria venisse ostacolata o, peggio, violentemente repressa, mobiliteremo i portuali e tutto il mondo del lavoro: siamo pronti a bloccare le attività nei porti di Livorno e Piombino». I partecipanti sono arrivati fin dentro al porto di Livorno e hanno bloccato, in maniera pacifica, il varco Fortezza impedendo l’entrata e l’uscita di mezzi. Un gesto simbolico ma deciso, che ha trasformato la protesta in un segnale concreto di opposizione alla guerra. Gli attivisti e i sindacati hanno ribadito con forza che, se Israele dovesse attaccare la Flotilla, i portuali di Livorno sono pronti a bloccare immediatamente le attività, fino a proclamare scioperi e fermare il traffico marittimo. “Livorno ha risposto in massa all’appello animando una delle manifestazioni più grandi degli ultimi tempi che è terminata con l’occupazione del varco Fortezza. In quella occasione, insieme alle altre realtà organizzatrici, abbiamo lanciato, anche per Livorno, lo sciopero immediato in caso di assalto alla Global Flottilla e il blocco del porto di Livorno. Ma il Genocidio in Palestina-  hanno proseguito gli organizzatori- non è l’unico tema. Siamo di fronte ad un contesto di guerra permanente e ad un serio rischio di conflitto generalizzato anche in Europa. Nel nostro porto, il 15 settembre dovrebbe arrivare una nave americana carica di mezzi militari ed armi. Anche in questa occasione, siamo assolutamente convinti che Livorno e i suoi lavoratori debbano mobilitarsi con un segnale chiaro. Il nostro porto non deve essere complice della guerra e del riarmo. Intanto per giovedì 11 settembre dalle 12 alle 14 è prevista una prima assemblea dei lavoratori davanti al Varco Valessini. Alla manifestazione hanno aderito anche alcuni esponenti della giunta di centrosinistra di Livorno. Il sindaco Luca Salvetti ha postato immagini della manifestazione labronica sui social: «Da Livorno – afferma – il messaggio forte di umanità, sostegno e aiuto a chi sta soffrendo. Stop alle barbarie nei territori palestinesi, largo agli aiuti umanitari, via immediato al processo di pace».

Una mobilitazione quella toscana per la Palestina che cresce ogni giorno con il moltiplicarsi di manifestazioni, presidi, blocchi, per chiedere la fine del «genocidio» nella Striscia e al governo italiano di garantire la sicurezza della Global Sumud Flotilla, in viaggio verso Gaza. Anche l’Università di Pisa «appoggia l’iniziativa umanitaria» della Flotilla». «Auspichiamo che nessuna violenza sia esercitata nei confronti degli uomini e delle donne a bordo delle imbarcazioni — si legge in una nota dell’Università — In parallelo sono stati attivati corridoi umanitari che consentiranno di accogliere a Pisa studenti e studentesse palestinesi». Il corteo organizzato a Pisa da piazza Garibaldi a piazza Stazione, con 1.500 persone, aveva visto una parte di manifestanti, qualche centinaio di giovani, entrare nella stazione e invadere i binari, bloccando alcuni treni (tanto che la Questura ha fatto sapere che trasmetterà un’informativa alla Procura a carico delle persone che hanno guidato il corteo, per interruzione di pubblico servizio). A Firenze più di mille persone sono arrivate in piazza Dalmazia per il nono appuntamento di «Urlo per Gaza», promosso dal collettivo di fabbrica ex Gkn e da Arci. Raccolta dietro lo striscione «Firenze lo sa da che parte stare», la folla ha fermato per 20 minuti la circolazione sulla linea T1 della tramvia. Oltre 250 persone avevano protestato per Gaza al porto di Carrara. Flash mob ci sono stati a a Firenze sul ponte Santa Trinita, un presidio a Prato in piazza dell’Università, sit-in a Siena alla Lizza e un presidio a Pisa alle logge dei Banchi, fiaccolate a Grosseto, a Lucca e a Massa. Il Comune di Rosignano Marittimo (LI), che organizza il Festival di Articolo21 a Castiglioncello (LI), ha posizionato sulla facciata dell’edificio di Piazza del Mercato, lo striscione “Stop al genocidio: il silenzio è complice” e ha approvato in consiglio comunale un ordine del giorno in cui chiede il riconoscimento dello stato sovrano di Palestina.


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