Giornalismo sotto attacco in Italia

Il popolo che fa paura ai populisti

0 0

Dunque, ricapitolando: la Global Sumud Flotilla è composto da oltre 70 barche provenienti e con equipaggi appartenenti a 44 paesi, salpati dai porti di Barcellona, Genova, Tunisi e Augusta. Gli italiani sono una cinquantina su oltre 15.000 partecipanti regolarmente iscritti e paganti di tasca propria per portare 60.000 tonnellate di rifornimenti e cibi a quel che resta delle popolazioni di Gaza.

Una cosetta così, preparata per settimane con enorme fatica degli attivisti, sarebbe stata organizzata – si suppone da una “Spectre”- non per aiutare Gaza ma contro il governo di Giorgia Meloni.

Francamente ci si sarebbero fatte due risate se non fosse stata la presidente del Consiglio a dirlo, dalla sede dell’Onu, con piglio deciso e gli occhi un po’ strabuzzati come ormai di consuetudine.

Sono dichiarazioni inaccettabili, propagandistiche, palesemente false, dette come sempre con tono rabbioso, con aria di vendetta, con il sangue agli occhi perché il successo della Flotilla è ormai evidente quale che sarà il loro arrivo su Gaza e perché il successo incredibile della sollevazione degli italiani a favore di Gaza anche dalle parti di Palazzo Chigi era imprevisto.

In effetti questa voglia di reazione allo sterminio in corso a Gaza era, ad esempio, ben presente nelle scuole e nelle università, si sentiva molto nei porti, fra i ferrovieri, fra gli insegnanti e soprattutto fra i giovani, si sentiva e si sente prendendo il caffè al bar la mattina, uscendo dalle scuole e parlando fra i genitori, si sente nelle sale d’attesa degli ospedali.

Luoghi che naturalmente il governo non frequenta, ma che sembrano molto poco frequentati anche da illustri esponenti della nostra categoria continuamente chiamati a parlare di Israele e Gaza seduti in collegamento dietro alle loro librerie –più finte che vere- o comodamente in studio con il puntuale libro in mano da presentare come il migliore dell’anno.

Ed ecco accadere l’inimmaginabile: la gente va in piazza, disorganizzata e in ordine sparso, e succedono cose stranissime: un pezzo di corteo attraversa la tangenziale est di Roma, dove probabilmente gran parte degli automobilisti alle sette di sera si stava giocando la proprio credibilità con le divinità bestemmiandole tutte, e all’improvviso i clacson cominciano a suonare e le persone si sporgono dai finestrini battendo le mai. Non c’è vetrina rotta a Milano che possa reggere il confronto con un romano stanco, deluso, anche un po’ infreddolito che verso San Giovanni comincia ad applaudire il corteo che ferma il traffico.

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: ci vene in mente anche Pascoli al momento del bisogno, ma è così.

Flottilla va, naviga, e la provocano. Il 98 per cento (uguale tutti) degli italiani vuole la fine della guerra e lo stato di Palestina, risultati mai visti.

Crosetto manda una nave della marina, Tajani avvia trattativa, dice lui, perfino con il governo israeliano.

Ma se Israele bombarda una di queste navi che succede? Qualcuno se lo comincia a domandare molto seriamente.

La presidente ha capito che su Gaza l’aria è cambiata, i giovani, incredibilmente, intorno alla bandiera della Palestina ritrovano obiettivi condivisi e moti di unità.

È qualcosa di sbagliato, di pericoloso e irresponsabile dice Meloni. Come se il potere le avesse dato alla testa. Il mondo non ha organizzato la Flotilla contro di lei, il mondo vuole far tornare la speranza di poterci sentire umani. E vergognarci un  po’ meno, nonostante lei.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.