L’assemblea di Articolo 21 di lunedì 4 agosto si è occupata essenzialmente del contrasto all’operazione di riscrizione della Storia contemporanea, in particolare degli anni della strategia della tensione, promossa da alcuni settori di Governo e della maggioranza che lo sostiene.
Tutti i presenti (da Loris Mazzetti a Roberto Zaccaria, a Manlio Milani, Valter Verini, Rita Monticelli, Elena Ruzza, il sottoscritto), hanno evidenziato come l’accanimento contro la memoria e la verità giudiziaria, con numerose sentenze passare in giudicato, relative ai processi contro mandanti e autori materiali della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, sia in realtà un chiaro attacco alla nostra Costituzione. I processi sulla strage di Bologna, così come quelli sull’eccidio di piazza della Loggia di Brescia, e anche di piazza Fontana, hanno provato senza ogni ragionevole dubbio, la matrice fascista della strategia della tensione. Si tratta di un’operazione che parte dal convegno del 1965 all’hotel Parco dei principi organizzato dall’Istituto Pollio, e si dipana negli anni Settanta con le stragi di piazza Fontana, Gioia Tauro, Peteano di Sagrado, Questura di Milano, piazza della Loggia di Brescia, treno Italicus, stazione di Bologna. Centinaia di morti, migliaia di feriti. Una verità inoppugnabile che viene però negata da molti esponenti della maggioranza. Si è invece levata la voce del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che il 2 agosto ha ribadito la matrice della destra eversiva.
L’impegno di Articolo 21 non è solo quello di difendere la memoria delle stragi, ma anche di rimanere al fianco dei familiari delle vittime con iniziative nazionali e a Bologna contro il revisionismo e il rovescismo sugli anni del terrorismo di destra.
