Giornalismo sotto attacco in Italia

Le fatiche di Eva: la strada ancora lunga verso la parità

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Unendo esperienza personale e dati di accreditati studi nazionali e internazionali, Paola Mascaro, manager e già presidente di Valore D, propone una lettura sul difficile cammino verso una parità di genere per molti aspetti ancora un miraggio.

Con un saggio narrativo di agile lettura, “Le fatiche di Eva. Cronache di sopravvivenza in un mondo di parità promessa ma non ancora realizzata”, edito da Harper Collins (218 pp, 18 Euro), Paola Mascaro – da anni impegnata a promuovere l’equilibrio di genere e una cultura inclusiva a livello aziendale e già Presidente di Valore D – affronta un problema oggi più che mai centrale: quello della parità di genere, tanto spesso citato quanto ancora nei fatti lontano.

Mescolando sapientemente esperienze personali e riflessioni sociologiche, l’autrice induce il lettore a riflettere sulle tante sfide che le donne di oggi di oggi sono chiamate ad affrontare: l’equilibrio tra carriera e famiglia, le pressioni sociali, gli stereotipi, talvolta ancora ben presenti e, non da ultimo, la ricerca della felicità.

Il fulcro del libro ruota attorno alla figura di Eva, archetipo della donna moderna che cerca di conciliare tutto: il lavoro, gli affetti, la maternità e il tempo per sé stessa. Mascaro, attraverso la voce di Eva, denuncia la fatica quotidiana di voler essere “super-donne” e la difficoltà di liberarsi da un modello di perfezione imposto dalla società. L’autrice non si limita a descrivere il problema, ma analizza anche le sue radici, spaziando dalla storia del femminismo alle dinamiche familiari contemporanee.

Da dove ha origine tutto questo? Almeno in Italia, e soprattutto al Sud, la donna viene inquadrata come una figura dedita all’accudimento mentre l’uomo come figura di riferimento impegnata nel lavoro. Un problema questo che ancora si riflette, sottolinea l’autrice, in molti libri di testo per le classi elementari in cui emerge che “la mamma stira e cucina e il papà lavora e legge”. Anche dopo il divario maschi-femmine permane, ripercuotendosi sulle scelte universitarie, in cui ancora oggi è marcato il gap rispetto alle materie STEM, quelle di carattere scientifico e matematico, storicamente ‘appannaggio’ degli uomini, anche se qui, una breccia si sta lentamente aprendo.

La donna è poi da sempre oggetto di pregiudizi: se non è madre, è donna solo a metà; se lo è ma al contempo insegue una crescita professionale, viene giudicata poco dedita alla famiglia. Non da ultimo, permane un gap retributivo a parità di mansione tra uomini e donne che in Italia è del 15,5%.

La battaglia per l’equità di genere non è però solo confinata al mondo del lavoro. Il corpo è un ennesimo bersaglio di cui le donne sono vittime molto più degli uomini, oggetto di body shaming e critiche feroci laddove non si è in linea con gli ideali di bellezza-magrezza del momento. La ‘supremazia del maschio’ si ritrova anche in ambito sanitario, negli studi scientifici su malattie e farmaci dove solo negli ultimi anni si è andata sviluppando una medicina di genere in grado di contemplare le specificità femminili.

Senza dimenticare la violenza di genere e i femminicidi in cui le donne trovano la morte proprio tra le mura domestiche, ad opera di mariti e compagni che molto spesso non accettando di essere lasciati – quasi la donna fosse una loro proprietà – decidono di ucciderla.

Molte aziende hanno o stanno tuttora portando avanti progetti importanti votati all’inclusività e al superamento degli stereotipi, anche se la strada da fare è – ahinoi – ancora lunga.

Non a caso il Global Gender Gap Index, che misura i punteggi su una scala da 0 a 100, aveva identificato il divario globale di genere nel 2024 per i 146 Paesi inclusi nell’indagine pari al 68,5%, con un miglioramento di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. A questi ritmi, per raggiungere una piena parità servirà attendere il 2154.

Purtroppo l’Italia, nonostante l’appartenenza al G7 si posiziona all’86° posto in questa classifica, con un divario di genere ancora molto marcato rispetto a molteplici aree. E sicuramente non bastano una premier donna – che vuole però declinato il proprio ruolo al maschile – o il capo dell’opposizione donna a colmare questo gap.

Le fatiche di Eva è un libro diretto, incisivo e a tratti ironico sulle donne rivolto a chiunque voglia comprendere fino in fondo le sfide che ancora oggi sono costrette ad affrontare.


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