Giornalismo sotto attacco in Italia

Gaza, uccisi cinque giornalisti di Al Jazeera

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Si accentua il massacro dei giornalisti palestinesi.
Ora che il gabinetto di guerra israeliano ha deciso autocraticamente, ed in spregio alla comunità internazionale che ora si risveglia da un lungo sonno, di invadere ed occupare Gaza City aumenta a dismisura la pressione sui giornalisti, testimoni fin troppo scomodi per poterli lasciare in vita a filmare gli orrori macabri di Tsahal.
Un attacco israeliano a Gaza, domenica 10 agosto, ha ucciso cinque giornalisti di Al Jazeera, tra cui il noto corrispondente Anas al-Sharif. L’esercito israeliano sostiene di aver preso di mira al-Sharif perché “capo di una cellula di Hamas” responsabile di preparare attacchi missilistici. L’emittente qatariota parla invece di “attacco mirato” contro la postazione in cui i reporter lavoravano, davanti all’ingresso principale dell’ospedale al-Shifa.
Le altre vittime sono il corrispondente Mohammed Qreiqeh e i cameraman Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa. Il Sindacato dei giornalisti palestinesi parla di assassinio e chiede giustizia.
Al-Sharif, 28 anni, era tra le figure più riconoscibili della copertura quotidiana della guerra, iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Domenica mattina, nei suoi ultimi post su X, raccontava di “bombardamenti intensi” e condivideva video delle esplosioni. Lunedì, sul suo profilo, è apparso un testo postumo scritto mesi fa: un appello a “non dimenticare Gaza” in caso di morte. Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) ricorda che Israele aveva già condotto “una campagna diffamatoria” contro di lui, accusandolo online di militanza in Hamas. “Definire giornalisti come militanti senza prove credibili solleva seri interrogativi sul rispetto della libertà di stampa”, ha dichiarato Sara Qudah, direttrice regionale del CPJ.

Il rapporto tra l’emittente qatariota e il governo israeliano è logoro da anni. A maggio 2024, Israele aveva vietato le trasmissioni di Al Jazeera e chiuso i suoi uffici, accusandola di fungere da megafono per Hamas. Netanyahu e i vertici militari hanno più volte definito i reporter dell’emittente “agenti terroristici”.

Giornalisticidio

Secondo il Sindacato dei giornalisti palestinesi almeno 230 giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano, una statistica che fa di Gaza uno dei luoghi più letali al mondo per la stampa. La morte di al-Sharif e dei suoi colleghi riaccende il dibattito internazionale sulla protezione dei giornalisti che sono spesso deliberatamente presi di mira nei teatri di guerra ed in particolar modo a Gaza. Come ha ricordato il CPJ: “I giornalisti sono civili e non devono mai essere colpiti. I responsabili di questi omicidi devono essere assicurati alla giustizia”.


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