2 agosto 1980 bomba alla Stazione di Bologna: 85 morti e 216 feriti. Strage fascista.
Esecutori materiali: Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini, Gilberto Cavallini appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari e Paolo Bellini di Avanguardia Nazionale. Mandanti, organizzatori e finanziatori: Licio Gelli con la loggia massonica Propaganda due (detta P2) insieme a Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e il giornalista, senatore del Movimento Sociale Italiano, già membro della X MAS di Junio Valerio Borghese, Mario Tedeschi. Tutto questo è passato in giudicato, alla faccia dei soliti noti che continuano a depistare tirando fuori alla vigilia della commemorazione la solita pista palestinese.
Quest’anno è il 45° anniversario della Strage e il 2 agosto, nella piazza della stazione sotto l’orologio fermo alle 10,25 sarà l’ultimo intervento di Paolo Bolognesi che passerà la presidenza al suo vice Paolo Lambertini, rimanendo all’interno dell’Associazione dei Familiari delle vittime della Strage di Bologna del 2 Agosto come presidente onorario. La “polemica” di Bolognesi con la presidente Giorgia Meloni è viva dallo scorso anno, quando dal palco dichiarò: “Le radici di questo attentato figurano a pieno titolo nella destra di governo”. Ciò non è un’invenzione di Bolognesi ma emerge dai processi. Il governo rispose che le sentenze di Cavallini e Bellini non erano passate in giudicato. Quest’anno la Cassazione ha confermato per Cavallini e Bellini l’ergastolo con l’accusa di essere anche loro esecutori materiali come i camerati Mambro, Fioravanti e Ciavardini.
Ci sono anche altre ragioni per puntare il dito contro il governo Meloni. La prima, più volte denunciata da Daria Bonfietti presidente dell’Associazioni Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, quella di non aver confermato il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e le Associazioni dei familiari delle vittime del Terrorismo che aveva come obiettivo quello di “realizzare iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime”. Tra i giovani, purtroppo c’è poca conoscenza su ciò che è accaduto in Italia negli anni di piombo e con il terrorismo della strategia della tensione che aveva l’obiettivo di colpire la nostra democrazia. Qualche tempo fa un sondaggio tra i giovani di scuola media superiore emerse che erano state le Brigate rosse a mettere la bomba alla stazione di Bologna.
Dopo tanti anni sulla Strage del 2 agosto si è arrivati alla verità sugli esecutori materiali e i mandanti: la verità sta scritta nelle sentenze – questa è la seconda ragione per puntare il dito contro il governo Meloni – quegli atti dovrebbero essere pubblici e consultabili da tutti, invece nel 2024 si è fatto un grande passo indietro perché non sono più accessibili da quando il nuovo direttore generale degli Archivi di Stato Antonio Tarasco, con la benedizione del governo di destra destra, ha firmato una direttiva intitolata: “Consultabilità delle sentenze, limiti derivanti dalla disciplina della riservatezza”. La direttiva Tarasco impedisce la consultabilità delle sentenze che sono atti pubblici ed è importante non solo conoscerle ma portarle nelle scuole.
Lì sta scritto la storia del nostro Paese.
