Giornalismo sotto attacco in Italia

Saviano in lacrime: mi hanno rubato la vita, ora c’è la prova che i casalesi hanno paura dell’informazione

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 “Sedici anni di processo non sono una vittoria per nessuno – ha detto lo scrittore – ma ho la dimostrazione che la camorra in un’aula di Tribunale, pubblicamente ha dato la sua interpretazione: che è l’informazione a mettergli paura. Ora abbiamo la prova ufficiale in questo secondo grado che dei boss con i loro avvocati firmarono un appello dove – sottolinea Saviano – misero nel mirino chi raccontava il potere criminale. E non attaccarono la politica ma il giornalismo insinuando che avrebbero ritenuto i giornalisti, e fu fatto il mio nome e quello di Rosaria Capacchione, i responsabili delle loro condanne. Non era mai successo in un’aula del tribunale in nessuna parte del mondo”.


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