Ancora una volta Articolo 21 sotto attacco per aver svelato le bugie della destra che, messa allo scoperto, non accetta che ci sia chi scriva la verità.
Questa volta a ricevere le attenzioni poco gradite di un ministro del governo, con un attacco ingiustificato e diffamatorio, la nostra Antonella Napoli, membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21.
Da oltre 48 ore, la giornalista e direttrice della rivista Focus on Africa, è al centro di un grave attacco personale via social, alimentato e promosso in modo sistematico dalla macchina della propaganda della destra (e del fango nei confronti di chi critica la presidente del consiglio). L’aspetto grave di questa vicenda è che un esponente del Governo, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, abbia scritto un commento per delegittimare il lavoro della Napoli insinuando di aver scritto senza aver letto l’articolo – intervista di cui, invece, la giornalista aveva fatto una disamina attenta e dettagliata.
Questa campagna di odio, diffusa attraverso i social media , si manifesta con insulti, intimidazioni, misoginia e minacce di ogni genere, con centinaia di commenti e circa 90.000 interazioni che certificano la portata dell’odio digitale scatenato contro la giornalista.
Ciò che rende questa vicenda ancora più preoccupante è il fatto che questa agressione non si limiti alla sfera dell’insulto, ma coinvolga attacchi ingiustificati e falsi sulla base di affermazioni pretestuose. In particolare, il Ministro della Difesa ha accusato pubblicamente Antonella Napoli di aver scritto senza aver letto l’articolo del Time, affermazione completamente falsa: basta leggere il testo della Napoli.
Delegittimare pubblicamente una giornalista con allusioni pretestuose e denigratorie rappresenta un atto grave e inaccettabile, che oltre a ledere la reputazione di una professionista impegnata nel proprio lavoro, mette in discussione i principi fondamentali della libertà di stampa e della libertà di espressione, sanciti dalla nostra Costituzione.
È ancora più grave osservare come questa campagna di odio sia alimentata di fronte alle gravi criticità che il Governo italiano sta mostrando in ambito internazionale, in particolare sul tema di Gaza, dove l’attenzione dovrebbe essere rivolta a responsabilità di ordine umanitario, e non a campagne di diffamazione politicizzate e insensate contro una giornalista che ha sempre operato nel pieno rispetto della verità e dell’etica professionale.
Articolo 21 si schiera con fermezza al fianco di Antonella Napoli, condannando ogni forma di intimidazione, violenza digitale e attacco personale e richiede alle istituzioni, alle autorità competenti e all’opinione pubblica di tutelare la libertà di stampa e il rispetto delle donne, dei giornalisti e di chiunque svolga il proprio lavoro nel rispetto dei valori democratici.
Non ci fermeremo di fronte a campagne di odio e di delegittimazione. Continueremo a lottare contro ogni forma di censura, bavaglio e politica autoritaria che contravviene ai principi fondamentali della Costituzione italiana e della nostra democrazia.
