Giornalismo sotto attacco in Italia

Tre maggio. Libertà di stampa, fuori i nomi degli spioni dei giornalisti!

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Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata della libertà di stampa. Ma forse bisognerebbe dire per la lotta per la libertà di stampa.
Giornaliste e giornalisti ammazzati, come a Gaza. O brutalmente torturati, come Viktoriia Roshchyna. Croniste e cronisti incarcerati, minacciati, intimiditi.
E la libertà di stampa vacilla anche nel mondo occidentale, dove evidentemente avevamo pensato che alcuni diritti conquistati fossero al sicuro. Ma così non è. E tutti i rapporti descrivono lo stesso quadro. Questo vale anche per l’Italia. Non c’è libertà senza giustizia sociale. Senza il rispetto della dignità del lavoro. Non c’è libertà quando si vive sotto scorta. O minacciati, intimiditi. Con la violenza fisica. O con quella delle querele bavaglio. E non c’è libertà quando si può essere spiati. E allora oggi 3 maggio se si vuole celebrare la giornata per la libertà di stampa, bisogna chiedere che il governo faccia urgentemente e pubblicamente chiarezza: quanti giornalisti sono stati spiati? Chi ha spiato? Su mandato di chi? E perché?
Oggi, 3 maggio, bisogna chiedere al governo: fuori i nomi degli spioni!
(Nella foto Francesco Cancellato, il primo giornalista ad aver scoperto di essere spiato)

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