Siamo già alla gestione securitaria del dissenso, adesso, ancor prima della entrata in vigore del contestatissimo decreto sicurezza. In questo contesto si inserisce il ferimento al corteo di lunedì di Luca Blasi, portavoce della rete del dissenso. E’ stato lui stesso a riferire come sono andati i fatti durante gli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti nella capitale lunedì. “Mi hanno massacrato. – ha detto Blasi – Stavo cercando di calmare gli animi, mediando tra le prime linee di manifestanti e il cordone delle forze dell’ordine, quando sono stato circondato da tre agenti e colpito con una manganellata senza motivo. Adesso sono su una barella e ci resterò per alcune ore, devono sottopormi a Tac, mi hanno detto che potrei avere una commozione cerebrale”. Blasi, 43 anni, romano, è assessore alla cultura del Municipio III di Roma. Lunedì un gruppo di manifestanti aveva cercato per due volte di sfondare il cordone di sicurezza per raggiungere piazza di Monte Citorio, gli agenti hanno reagito usando gli scudi e i manganelli. Blasi era in prima fila a mediare con la polizia, quando è stato colpito.
L’assessore Luca Blasi manganellato durante gli scontri a Roma. La prova del regime securitario
(Nella foto Luca Blasi dopo il ferimento)
