“Forse lo tengono in carcere perché nella vita ha scelto di aiutare gli ultimi, i poveri, i bisognosi…”
Parole fortissime pronunciate ieri sera da don Luigi Ciotti, intervistato da Diego Bianchi durante la trasmissione Propaganda Live.
Don Ciotti ha chiesto al presidente Maduro, che si autodefinisce cattolicissimo, di porre fine a questa lunga detenzione, durante la quale Alberto Trentini non ha mai potuto sentire neppure la voce dei genitori, dei suoi avvocati, delle rappresentanze diplomatiche.
Un vero e proprio scandalo internazionale, eppure l’Italia, che intrattiene amichevoli rapporti con Libia, Egitto, Iran, non riconosce il triste regime venezuelano, non sa cosa fare, deve affidarsi all’amico americano.
I giorni passano e Alberto resta in carcere.
Tentiamo, almeno, di impedire che il silenzio possa prevalere e promuoviamo ovunque iniziative che reclamino la sua liberazione.
Domenica 11 Maggio le sue amiche e i suoi amici torneranno in Canal Grande, a Venezia, per un corteo acqueo che coinvolgerà le remiere storiche, cittadine e cittadini. Ci sarà anche Articolo 21, con la presidente Ottavia Piccolo, Ugo Dinello, Giorgio Cecchetti: tutte e tutti insieme per far sentire le voci della città, la passione civile e umana di amiche e amici che lo hanno frequentato e che conoscono il suo unico “reato”, quello di solidarietà, l’aver scelto di prendersi cura delle vite degli altri, per citare don Milani.
Siamo certi che anche giornaliste e giornalisti vorranno partecipare e “remare” nella stessa direzione.
