Grazie Papa Francesco,
perché ci hai voluto bene.
Perché ti sei preso cura di noi e dell’umanità intera.
Perché hai fatto l’impossibile per rigenerare la nostra umanità.
Grazie per il tuo fermo e costante impegno contro la guerra e la “peste” delle armi che la alimenta senza pietà.
Grazie per il tuo impegno per la pace, che ci hai aiutato a conoscere, a difendere e soprattutto a fare — nel piccolo e nel grande, con i vicini e con i lontani, tra i popoli e con la natura.
Grazie perché hai voluto e saputo accogliere tutti e tutte nella tua Chiesa.
Perché hai sempre cercato di riunire la famiglia umana contro tutti i Divisori che la vogliono indebolita e frammentata.
Grazie per la guida sicura che sei stato in questi anni duri, difficili e incerti.
Della tua parola ci siamo nutriti ogni giorno, mentre cresceva in noi la fame di speranza.
Ai tuoi gesti ci siamo ispirati, rigenerando coraggio e coerenza.
Grazie per averci insegnato che:
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“la realtà è superiore all’idea”,
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“il tempo è superiore allo spazio”,
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“l’unità prevale sul conflitto”,
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“il tutto è superiore alla parte”.
Continueremo a fare tesoro di questi principi.
Grazie per la tua pedagogia responsabilizzante della pace e della fraternità.
Per il tempo che ci hai dedicato.
Per tutte le volte che ci hai detto: “Sì, lo facciamo”.
Per gli incontri con i ragazzi e le ragazze delle scuole di pace.
Per aver dato avvio al movimento dei bambini e delle bambine per la pace.
Grazie per averci fatto gustare la bellezza dell’umiltà, della mitezza e della tenerezza,
in un mondo dominato da arroganti, privilegiati e prepotenti.
Per averci fatto riscoprire il potere della preghiera,
in un tempo segnato da sfiducia e rassegnazione.
“Rassegnazione — ci hai detto un giorno — è per noi una parola proibita.”
Grazie, Papa Francesco. Ti abbiamo voluto bene.
Grazie a te e a tutti i tuoi collaboratori, oggi noi siamo trasformati,
pronti per continuare ad essere la tua voce per la pace
Flavio Lotti
Presidente della Fondazione PerugiaAssisi per la Cultura della Pace
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