Il 3 maggio, nella giornata internazionale per la libertà di stampa, torno in scena con un nuovo monologo, “Disarmare. Voce del Verbo Amare. Ovvero Spogliare l’Informazione delle Armi”, al suo debutto nazionale nella rassegna “Leali delle Notizie”, in programma a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia.
Un monologo pensato mesi fa, in vista del messaggio del Papa di fine gennaio ai comunicatori sul disarmo dell’informazione e da cui prende le mosse.
Promosso da Settimana della Comunicazione, in programma dal 25 maggio al 1° giugno, e Associazione Comunicazione e Cultura Paoline ODV (che ringrazio infinitamente), il testo vuole sollecitare una riflessione sul giornalismo, sulle ‘S’ (Sesso, Sangue e Soldi, Sport, Salute e Share…) che troppo spesso sono la vera ispirazione per i giornalisti, sui titoli e la deontologia, sulla necessità di interrogarsi in merito alla direzione di un mestiere che rischia di far arretrare sulla battaglia dei diritti.
Una riflessione che parte, appunto dal senso del giornalismo e dalle parole del Papa pronunciate in occasione del Giubileo della Comunicazione, per arrivare agli esseri umani, Uomini e Donne, sollecitati a rispondere alla domanda delle domande: “Adamo (ed Eva) dove sei?”.
Perché prima di essere giornalisti rispettosi di quel “giuramento di Ippocrate dell’informazione” (come lo chiamo io) che dovrebbe essere pronunciato per poter ottenere l’iscrizione all’Ordine e che si è persone, si è genitori, figli, fratelli, sorelle, anziani e giovani nel mondo. Un mondo che dovremmo rendere “un’aiuola più abitabile” con le nostre scelte, parole e comportamenti. Con la mitezza e la gentilezza e quella prossimità nella comunicazione che dovrebbe seguire lo stile dei compagni di strada e del più grande Comunicatore di tutti i tempi, Gesù.
E allora le parole diventano volti: quello di Salvatore, un papà carcerato che conosce il cambiamento, quello di Hamza, vittima come tanti di conflitti senza senso capaci di produrre solo dolore e sofferenza, e di Maria e Domenico, madre e figlio vittime del Kanun in Albania. Storie che ho incontrato nel mio percorso di giornalista e, prima di tutto, di essere umano, che prendono vita inchiodandoci di fronte alle nostre responsabilità, alla necessità di una narrazione che corrisponda a quella verità che prima di tutto deve essere dentro di noi.
Perché tutti ricordino che “Tutti i conflitti trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti” come diceva Don Tonino Bello.
Queste le date già in programma
Sabato 3 maggio
Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa
Rassegna Leali delle Notizie
Ronchi dei Legionari (Gorizia) – Palatenda, piazzale Martiri delle Foibe – ore 15
Martedì 20 maggio
Incontro con gli studenti di Brescia (mattina)
Mercoledì 21 maggio
Incontro con gli studenti di Brescia (mattina)
28 maggio
Napoli incontro a scuola (mattina)
Napoli Sala Teatro Basilica di San Giorgio (incontro pomeridiano)
7 giugno
Roma Civiltà Cattolica ore 17,30
