Elisa Signori Rocchelli: “Mio figlio Andy è stato ucciso perché svolgeva il proprio lavoro di testimone del tempo”

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Era il 24 maggio 2014 quando Andy Rocchelli e Andrej Mironov vennero assassinati in Donbass da membri dell’esercito ucraino. Stavano testimoniando le condizioni di vita dei civili che si trovavano tra il fuoco dell’esercito ucraino e le postazioni dell’artiglieria separatista. Si trovavano ad Andreevka, nelle vicinanze di Slov”jans’k.
Per noi, da sempre, non esistono attacchi buoni e attacchi cattivi. I cronisti uccisi hanno tutti la stessa dignità: che si tratti di Anna Politkovskaja o di Giulio Regeni, di Alpi e Hrovatin o di Daphne Caruana Galizia. Non accettiamo l’idea che di Rocchelli, Mironov e Roguelon, il fotoreporter francese che per fortuna si è salvato, non se ne possa parlare solo perché a ucciderli sono stati i “buoni”, ossia coloro che sosteniamo a partire dall’invasione putiniana del 24 febbraio 2022.
Verità, giustizia e libertà d’informazione vengono prima di tutto e valgono più di tutto. Per questo, a dieci anni dalla tragedia, in mezzo a un mare di silenzio ipocrita, nel suo piccolo, si leva la nostra voce.
La madre Elisa ricorda, con partecipazione emotiva e straordinaria passione civile.

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