Gasparri contro Report. Critiche prima della puntata. “Audizione dei dirigenti in Vigilanza”

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Ci risiamo con gli attacchi a Report. Questa volta è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a scendere in campo, per conto della politica, contro la trasmissione Rai. Ed è successo in via preliminare, ossia prima che la puntata andasse in onda. Erano bastate le anticipazioni del servizio per scatenare la reazione dei parlamentari di Forza Italia che hanno assicurato che “il caso finirà in vigilanza Rai”.
“Credo che della questione si dovrà urgentemente parlare in Commissione parlamentare di Vigilanza e non solo”, ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai sottolineando che Report prosegue con “la sua attività denigratoria dei movimenti e delle personalità politiche non gradite”. L’ultima puntata di Report si è occupata del  testamento di Berlusconi nonché su Marta Fascina e Marcello Dell’Utri. In particolare spicca la testimonianza di quello che viene definito un ex parlamentare di Forza Italia, di spalle e coperto dall’anonimato, che parla del ruolo di Marta Fascina in Forza Italia, della sua influenza su Berlusconi  anche nella caduta del governo Draghi. Secondo il testimone, più che da una visione politica, la compagna del Cavaliere sarebbe stata mossa dal desiderio che Berlusconi tornasse a Palazzo Chigi. “A un certo punto – racconta l’intervistato partendo da anni indietro – il rapporto tra Berlusconi e la Pascale era diventato violento, ogni giorno una sceneggiata”.  “Con il senno di poi – aggiunge l’intervistato – a Berlusconi giova più la Pascale che la Fascina”, perché “la figura di Marta è diventata di colpo imponente”, “soprattutto in politica, perché partecipava a tutti gli incontri e passava ore del giorno a condizionarlo”. A gennaio 2022 il ricovero del Cavaliere al San Raffaele, poi il matrimonio simbolico e la nuova candidatura di Fascina nel collegio di Marsala, in Sicilia. Il parlamentare parla anche del ruolo di Fascina nella caduta di Draghi: “Tutti i giorni gli diceva: deve cadere, deve cadere. Non c’era nessuna strategia, erano gli sfizi di una donna convinta che Berlusconi sarebbe ridiventato di nuovo presidente del Consiglio”. Circa il testamenti colombiano ecco cosa hanno scritto i legali nella nota letta durante la trasmissione. “C’è un procedimento”, hanno detto gli avvocati Giorgio Perroni e Andrea Di Porto  in merito a una indagine della magistratura milanese sul caso del cosiddetto ‘testamento colombiano’ del leader di Forza Italia. E hanno aggiunto che “quali legali degli eredi del dottor Berlusconi riteniamo l’asserito testamento non veritiero… innanzi alla Procura di Milano è pendente un procedimento penale che farà sicuramente luce sulla vicenda”.


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