L’appropriazione indebita di Dio

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Sono ateo. Lo preciso subito per evitare fraintendimenti. Ma non è per questo che quella frase mi è sembrata una rovinosa caduta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il fatto è che “difendere Dio” è usarlo a scopi politici. E’ assai pericoloso un potere che tenti di nascondersi dietro la religione per giustificare le sue scelte politiche. E’ un tentativo di affrancarsi dall’umano. Brandire un simbolo religioso è tipico dei regimi teocratici. Ne abbiamo esempi, oltre che nella storia passata, anche in quella contemporanea. La lotta delle donne iraniane per la loro libertà è punita in nome di un ordine morale e religioso.

Far derivare dalla volontà di un Dio la propria azione politica è negare la laicità dello stato e ripiombare in uno dei più grandi equivoci della storia dell’umanità. “Lo vuole Dio” è una frase che ha prodotto orrori, ingiustizie, assassini. Anche perché il Dio esibito dalla politica, chissà mai perché, è sempre dalla parte di chi opprime. Mai dalla parte delle minoranze, degli ultimi, dei disperati.

Persino gli eserciti hanno invocato un Dio a protezione delle loro sanguinose azioni. Il tragico “Gott mit uns” dei nazisti, quel “Dio è con noi”, è stato simbolo di orrore e stragi. In nome di Dio. Una appropriazione indebita, un insulto alla religione stessa e a chi crede.

Dietro quel “difendere Dio” c’è lo stesso tentativo di appropriazione indebita. Non tanto perché, lo affermo da ateo, il Dio dei Cristiani non ha bisogno di essere difeso da alcun umano. Ma perché con quella difesa sbandierata si vuol far credere ai più ingenui che le scelte politiche abbiano una giustificazione religiosa. Direttamente dipendente dalla volontà di Dio, dal suo disegno.

Un aggiornamento del “Dio, patria e famiglia” tanto caro ai neofascisti. Anche contemporanei. Una triade che non lascia scampo a chi ambisce ad una legittima libertà di scelta politica, religiosa, umana.

Il Presidente del Consiglio dimentica che il suo incarico prevede che governi per tutti. Anche per chi non crede o crede diversamente dai cristiani. E’ un terribile passo indietro persino rispetto alle conquiste risorgimentali. Almeno quelle credevo fossero acquisite.

E’ singolare che questo volto estremista di Giorgia Meloni emerga in Spagna, al fianco dei fascisti di Vox, o in Ungheria, al fianco del leader europeo meno democratico dell’occidente.

O forse no. Perché quella matrice negata in realtà c’è ed è chiara. Non vediamo fantasmi. Vediamo dei neo fascisti che scherzano anche con un braccino levato a metà nell’assemblea di partito.

Purtroppo non sono “gag”. Magari lo fossero.


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