Non piromani, criminali incendiari

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La poca dimestichezza con la lingua italiana di tanti giovani è ormai risaputa, ciò è noto a livello internazionale. Pertanto potrebbe pensarsi che l’errore grossolano di molti cronisti tv possa essere giustificato. Nei servizi sugli incendi estivi i giornalisti continuano a parlare di “piromani”, anziché di incendiari. Ma sorge il sospetto che, come in tanti altri casi, si tratta di un depistaggio: far credere che si tratta di pazzi per tranquillizzare l’opinione pubblica. Invece si tratta di criminali che agiscono nelle regioni dominate dalle mafie che così ribadiscono, anche, il controllo del territorio.

Nello stucchevole dibattito, tra negazionisti e ambientalisti delle chiacchiere, in questa estate di fuoco quelle che mancano sono le proposte serie e realizzabili. Grazie alle stupidaggini di tutti i governi europei contribuiremo all’innalzamento delle emissioni, anche con l’acquisto delle pericolosissime auto elettriche. Si tolgono risorse utilissime per l’ambiente per favorire la vendita di auto energivore che per fortuna influiranno in modo risibile sul peggioramento del clima. Difatti nessuno considera che per alimentare le auto elettriche bisogna alimentare le costosissime e inquinanti batterie con energia prodotta nelle centrali. Considerando i cinque passaggi dell’energia elettrica: Centrale-Linea-Centralina-Batteria-Auto non esiste maggior spreco in tutto il panorama energetico mondiale. Se si considera che le auto elettriche degli enti pubblici (più dei dipendenti) consumano la maggioranza dell’energia per i condizionatori a bordo, il conto è presto fatto.

Bisogna agire con urgenza con progetti risolutivi che possano riequilibrare la produzione di CO2, in tal modo si supereranno le inutili diatribe sulle cause, agendo immediatamente sugli effetti. Bisogna ricostruire le aree umide, recuperare le aree verdi, gestire in modo corretto le risorse idriche. Su ciascuna delle tre tematiche, da tempo, propongo alcune soluzioni. Concrete, efficaci e inascoltate.


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